Luigi Battista, l’uomo accusato dell’omicidio del barbiere eugubino Furio Brancaleoni, rischia la paralisi. Le sue condizioni di salute non permetterebbero la permanenza in carcere. L’imputato, chiuso nel centro clinico di piazza Partigiani dallo scorso 16 aprile, è invalido al 100% e ha bisogno di camminare quotidianamente per evitare l’atrofizzazione muscolare.
Questo il contenuto della perizia medico-legale, ordinata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Ubaldo Minelli, e che verrà presentata il 23 agosto alle 10.30 in Corte di cassazione, terza sezione seriale di Perugia, per chiedere gli arresti domiciliari del 45enne calabrese, accusato di aver ucciso il barbiere eugubino Brancaleoni la sera del 14 aprile a colpi d’arma da fuoco (nella foto il luogo del delitto). In quella sede si discuterà proprio il ricorso contro l’ordinanza del tribunale del riesame che aveva rigettato i primi di maggio la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore. Allora il tribunale aveva riscontrato il pericolo di fuga del Battista. Sotto il profilo delle indagini, il pm Petrazzini sin avvale ora di nuovi elementi. Interrogato qualche giorno fa nel centro clinico, Luigi Battista ha confermato il movente passionale, ribadendo – ha detto l’avvocato Ubaldo Minelli – che si tratta di un delitto d’impeto, non premeditato, maturato a seguito delle attenzioni che il barbiere di Madonna del Ponte riservava alla sua convivente. Nel frattempo sono state ultimate anche le indagini sul personal computer del reo confesso dissequestrato il materiale informatico. Il pubblico ministero Petrazzini aveva infatti disposto un accertamento mirato dei file del computer, per trovare qualche scritto o elemento che dimostrasse la premeditazione. Il perito tecnico avrebbe escluso qualsiasi elemento rilevante. A fine settembre Petrazzini dovrebbe notificare la conclusione delle indagini e ad ottobre dovrebbe prendere il via il processo. Intanto Luigi Battista ha deciso di rimettersi a studiare e ha chiesto che il pc dissequestrato gli venga messo a disposizione in carcere per prendere la patente europea di informatica.