C'era una volta il laghetto del Bottaccione a Gubbio, luogo di refrigerio contro la calura estiva, porta d'accesso all'acquedotto medievale nella più nota Gola dell'Iridio, o punto di arrivo da quanti percorrono quest'ultimo in senso opposto, partendo dalla Porta di Sant'Ubaldo. Rifornito dalle vene alla base del monte Foce, il laghetto funge e fungeva da convoglio delle acque, come sta ad indicare il nome della località in cui si trova: "piccolo bottaccio" ovvero bacino di raccolta delle acque. Nei tempi passati è stato lido e piscina della città, luogo curato nei primi anni '90 dalla Comunità Montana dell'Alto Chiascio che provvedeva alla sua ripulitura e all'organizzazione dell'intera zona. Il laghetto, importante risorsa idrica per il fiume Camignano, è anche bacino di storia: opera di ingegneria contemporanea all'acquedotto medievale, scelto peraltro nel 2011 dalla Ceu per celebrare la Giornata dell'ambiente. Da tempo, tuttavia, il laghetto non sembra più tale, inghiottito dalla vegetazione che in alcuni punti impedisce perfino la visuale dell'acqua. Canne ad altezza più che umana svettano a pochi centrimetri dagli argini. A far loro compagnia, arbusti e erbe di ogni sorta che si ergono tutt'intorno e che restituiscono l'idea di incuria e degrado, meno che mai positiva in questa fase di ripartenza turistica con la stagione estiva alle porte. Qualche rifiuto fa capolino a fior d'acqua o in altri punti meno di passaggio; le staccionate sono provate dal tempo; l'erba alta fa solletico alle sedute delle panchine. Lo scorso ottobre i volontari della Classe '72, che avevano contribuito nel risolvere un problema alla pavimentazione dell'acquedotto, avevano provveduto anche nel tagliare l'erba alta nell'area del laghetto. Oggi un intervento analogo sarebbe solo da apprezzare, eppure non può essere solo demandato alla buona volontà dei cittadini... Piccoli scrigni di bellezza e di storia che andrebbero valorizzati e riscoperti, nel vero senso della parola.
Le immagini nel TG di questa sera Foto: Archivio Gavirati Gubbio