Niente Festa dei Ceri, a Gubbio, per il secondo anno consecutivo, per l' emergenza Covid. E' stata infatti esclusa la possibilità di un'edizione straordinaria in autunno in alternativa a quella tradizionale del 15 maggio. "La festa indiscutibilmente il momento massimo della nostra comunità che omaggia il suo patrono, non va snaturata e vanno salvaguardati i suoi profondi valori religiosi, spirituali, civili, laici, ubaldiani: per questo stiamo lavorando per l' edizione del 15 maggio 2022" ha annunciato il sindaco, Filippo Stirati. Nel corso di una conferenza stampa, alla presenza di tutte le rappresentanze della Festa dei Ceri, è stato fatto il punto sulla situazione. "Nessuno è indifferente ai due anni che abbiamo vissuto - ha detto Stirati -, c'è dolore, amarezza e sconcerto generalizzato ma dobbiamo impegnarci insieme a maggior ragione per poter costruire un percorso al quale occorre lavorare da subito, simulando tutta una serie di ipotesi e di scenari per poter garantire una celebrazione a pienissimo titolo, inclusiva ed essenzialmente rispettosa". Per il sindaco quello che occorre salvaguardare è "la natura essenziale della festa che non è solo la corsa ma che sono anche altri momenti fondamentali". "E questo lo dobbiamo costruire unitamente a tutte le istituzioni coinvolte - ha proseguito -, da quelle sanitarie allo Stato, per capire che festa noi possiamo garantire". In merito alle polemiche sollevate dopo il nuovo annullamento il sindaco di Gubbio ha ricordato come "i Ceri sono innanzitutto espressione della nostra comunità, della nostra storia, delle nostre tradizioni, dei nostri valori, del nostro profondo legame con il patrono e rappresentano un portato antropologico e culturale che dura da secoli e che si è stratificato nel tempo proprio attraverso i sentimenti del popolo eugubino". "Vorrei che in queste dispute - ha proseguito - non si perda di vista quanto abbiamo elaborato culturalmente e anche realizzato progettualmente con una miriade di iniziative espositive, documentarie, archivistiche e formative che rappresentano un patrimonio che affidiamo alle giovani generazioni".