Tutto risale al 1992, quando un cittadino ha mosso causa al comune di Gubbio accusando l'ente pubblico di aver illecitamente occupato un terreno di sua proprietà (nell'area in questione fu poi costruito un serbatoio di distribuzione dell'acqua). Il Tribunale di Perugia ha accolto la domanda dell'eugubino e ha condannato il Comune a pagare una cospicua somma di denaro a titolo di risarcimento danni, una cifra intorno agli attuali 56mila euro, inclusiva di spese legale e del costo della consulenza tecnica. Tutto avrebbe potuto concludersi qui, se non fosse che il cittadino in questione ha pensato di richiedere anche gli interessi sul denaro corrispostogli dal Comune, facendo ancora una volta appello al Tribunale di Perugia. Anche in questo secondo caso si tratterebbe di una cifra tutto sommato considerevole, tanto che, forse proprio a questo punto, nei mesi scorsi il Comune ha pensato bene di promuovere un'azione di risarcimento per danno erariale nei confronti del proprio progettista nonchè direttore dei lavori, che a suo tempo era stato incaricato di realizzare l'opera. La domanda dell'Amministrazione eugubina non è stata però accolta dalla Corte dei Conti, la cui Sezione Giurisdizionale Regionale dell'Umbria ha assolto il progettista in questione. Il risultato è che ora il Comune- e di conseguenza tutti i contribuenti eugubini- dovrà molto probabilmente aggiungere ai 56mila euro già pagati anche quelli relativi agli interessi maturati in questi anni, oltre, ovviamente, alle spese processuali di cui dovrà risarcire il progettista assolto, per un totale che potrebbe ammontare a quasi 100mila euro.