Giornata di festa a Gubbio per le celebrazioni della ricorrenza della Canonizzazione del Patrono S.Ubaldo, avvenuto il 5 marzo 1192: come ogni prima domenica di marzo, si rinnovano le tradizionali cerimonie legate all'anniversario, sancito dalla celebre bolla di Papa Celestino III nella quale si proclama la santità del Vescovo di Gubbio (ad appena 32 anni dalla sua morte) invitando i fedeli a celebrarne la memoria "hilariter".
E come ogni anno, la domenica viene solennizzata prima dalla processione che muove dalla Cattedrale per salire in cima al Colle eletto fino in Basilica, dove poi ha luogo la celebrazione eucaristica officiata dal vescovo Paolucci Bedini, al termine della quale si è svolta anche quest'anno l'investitura del primo capodieci del cero di Sant'Ubaldo, Pietro Menichetti. Per lui l'emozione di ricevere il simbolo della guida dei ceraioli per il prossimo 15 maggio dal capodieci del 2018, Fabrizio Martini.
Intanto grande successo venerdì sera per “Il Barbiere di Siviglia": la straordinaria opera di Gioacchino Rossini ha aperto al Teatro Comunale di Gubbio “Luca Ronconi” il ciclo di appuntamenti, organizzati dalla Famiglia dei Santubaldari, a ridosso della ricorrenza della Canonizzazione del Patrono, con una serata musicale che da 11 anni apre le varie manifestazioni.
Prima dell’inizio del concerto, dopo il saluto del Presidente del sodalizio Ubaldo Minelli, di quello del vescovo Paolucci Bedini e del Sindaco Stirati, come nelle precedenti edizioni, la Famiglia dei Santubaldari ha consegnato il premio “Civis, Pater, ac Pontifex Ubalde” a Patrizia Biscarini. La studiosa eugubina ha voluto ringraziare, oltre al consiglio della famiglia dei Santubaldari per il prestigioso premio assegnatole (prima donna a riceverlo, fra l’altro) i suoi due mentori Don AngeloMaria Fanucci ed il prof. Adolfo Barbi. Ha poi chiesto pubblicamente al sindaco di velocizzare il processo di riunificazione della Biblioteca Sperelliana con l’archivio comunale, perchè “gli studiosi e gli storici hanno bisogno degli archivi, sempre aperti“. La professoressa ha infine consigliato a tutti di rileggere, ogni tanto, le biografie di Sant’Ubaldo, scritte a pochissimi anni di distanza dalla sua morte, attribuite una a Giordano di Città di Castello, l’altra a Teobaldo, successore del santo sulla cattedra vescovile di Gubbio, “perchè ci si trova sempre qualcosa su cui riflettere e da imparare”


Gubbio/Gualdo Tadino
03/03/2019 13:02
Redazione