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Gubbio: partono i lavori di restauro della Crocifissione affrescata al Museo Diocesano

Gubbio: partono i lavori di restauro della Crocifissione affrescata al Museo Diocesano. Un cantire visibile al pubblico nella Sala del Refettorio, a partire dal prossimo 24 maggio.

Dopo la lunga chiusura dei Musei e dei luoghi di cultura a causa dell’emergenza sanitaria, si torna a regime con le attività del Polo Museale Diocesano di Gubbio, E’ di queste ore la notizia che decade a partire dal prossimo weekend, l’obbligo di prenotazione per visitare i musei, che aveva destato non poche polemiche nel settore e tra i fruitori. Dunque via libera agli ingressi, sempre rispettando le regole anti-covid ed il distanziamento. Tra le varie novità che si vanno a configurare, molto interessante appare l’opportunità di vedere dal vivo un cantiere di restaura proprio al Museo Diocesano, presso la Sala del Refettorio infatti, a partire dal 24 maggio, sarà possibile assistere alle opere di restauro dell’importante affresco con Crocifissione, inserito sotto una sorta di arcosolio all’interno di un ambiente che fa parte dell’antico palazzo dei Canonici, sorto insieme alla cattedrale duecentesca e destinato alla vita comune del clero, meglio conosciuta appunto come Sala del Refettorio. Il restauro promosso dalla Diocesi di Gubbio, sarà eseguito dalla restauratrice Loredana Ferranti, ovviamente in loco al Museo, dove allestirà un vero e proprio cantiere visibile al pubblico. L’affresco, di cui si hanno notizie a partire dal  1226, concluso in alto da un arco ribassato, raffigura il Crocifisso con ai lati la Madonna, san Giovanni e due santi diaconi in cui è facile riconoscere i martiri Mariano e Giacomo, titolari della cattedrale. Nei primi giudizi formulati nel corso dell’Ottocento l’affresco è dichiarato «della scuola dell’Oderisi», il che corrisponde a una corretta collocazione cronologica. «Potrebbe attribuirsi per l’epoca agli scolari di Oderisi e forse al Palmerucci» è l’opinione espressa nella guida del Lucarelli, che propone un ovvio riferimento agli unici nomi di artisti eugubini allora noti.  L’attenzione suscitata dalla densa panoramica sulla cultura artistica umbra tra XIII e XV secolo offerta dal lavoro di Miklós Boskovits pubblicato nel 1973 ha sollecitato l’uscita di un breve saggio di Giampiero Donnini dedicato a questa inedita Crocifissione umbra del Trecento. Da pochi anni Carlo Volpe, nell’ambito di un corso universitario tenuto a Bologna nel, aveva attribuito una croce dipinta della Pinacoteca di Gubbio al pittore responsabile di due croci processionali dipinte su entrambe le facce che il Garrison aveva precedentemente denominato ‘Processional Cross Master’.  Da lì aveva preso corpo la personalità del Maestro della Croce di Gubbio, che veniva riconosciuto come uno dei più significativi esponenti del filone classico e romaneggiante derivato dalla decorazione della Basilica di Assisi e dall’attività dell’esordiente Giotto.  Ed è nel suo catalogo che Donnini non esita a inserire la Crocifissione del palazzo dei Canonici. Alessandro Conti , volgendo la sua attenzione al Maestro della Croce di Gubbio per i suoi riflessi nell’ambito della miniatura, si dichiarava contrario alla proposta di Donnini, mentre a Giovanni Manuali si devono due interventi che hanno ampliato il catalogo di questo pittore comprendendovi anche la Crocifissione del refettorio eugubino.  Poco più tardi Elvio Lunghi sollevava qualche dubbio proprio in merito a questo affresco, notando che esso poteva rientrare «con qualche difficoltà» nel corpus del Maestro della Croce di Gubbio per via delle figure dei diaconi Mariano e Giacomo, maggiormente affini allo stile dell’Espressionista. Molti gli studi successivi tra Fratini e Todini negli anno 80 e poi le osservazioni successive di Neri Lusanna e Marcelli nel 2009. L’Affresco è stato indubbiamente uno dei protagonisti della mostra Gubbio al Tempo di Giotto del 2018. “Un cantiere di restauro è sempre un motivo di notevole interesse e attrazione per i visitatori – sottolineano dal Museo Diocesano – che possono godere non solo della visita al Palazzo e alle collezioni, ma che possono così osservare da vicino, la maestria di esperte restauratrici che opereranno in loco”. Il restauro avrà dunque inizio lunedì 24 maggio fino a data da destinarsi, per informazioni scrivere ad info@museogubbio.it o chiamare il numero 0759220904.

Gubbio/Gualdo Tadino
21/05/2021 16:02
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