Ore piccole per il consiglio comunale di Gubbio che ha terminato i lavori per l’adozione del nuovo statuto comunale alle 2 di martedì notte. E’ stato reintrodotto con un emendamento a firma del capogruppo di Rifondazione Farneti e del diessino Smacchi, l’articolo 31 quello cioè che prevede l’istituzione della figura del consigliere comunale aggiunto. In sede di commissione statutaria infatti erano stati Bei Clementi e Meniconi entrambi esponenti di Rifondazione a chiederne l’abrogazione, ottenuta poi a maggioranza dei presenti. In sede consiliare Bei Clementi ha votato ancora contrario all’introduzione, coerente con la posizione espressa in sede di commissione; motivazione: la comunità straniera in città è vasta e disomogenea – sostiene Bei Clementi - quindi indicare un solo consigliere sarebbe difficile e non rappresentativo. Contrario anche il centro destra, mentre Meniconi non era in aula al momento del voto. Introdotta anche la novità del presidente del consiglio e vicepresidenti in carica per tutta la durata del mandato. Non più garantita dunque l’alternanza che vedeva per metà mandato un presidente di maggioranza e nei restanti 2 anni e mezzo uno di opposizione. Su questo l’opposizione si è trovata compatta nel cercare di modificare l’articolo; due gli emendamenti proposti, uno dei Ds e uno delle destre, entrambi votati dai due schieramenti, ma non passati. Sulla proposta diessina di una verifica a metà mandato ha votato favorevole anche il sindaco Goracci mentre tutta la maggioranza è rimasta ferma sulla non alternanza. Novità anche per la possibilità da parte di un gruppo di espellere un consigliere dallo stesso gruppo.