Per il momento è una proposta, ma entro breve potrebbe diventare realtà. Si tratta del gemellaggio tra le città di Gubbio e Ibarra, in Ecuador, 32 mila abitanti l’una, 140 mila l’altra, di cui si è discusso ieri in consiglio comunale, approvando un ordine del giorno modificato rispetto a quello inizialmente presentato, sul quale aveva espresso le sue perplessità la lista civica, e alla fine votato quasi all’unanimità, con la sola astensione di Alleanza Nazionale. In sostanza il Comune di Gubbio proporrà il gemellaggio a quello di Ibarra, in nome del rapporto, ha detto il sindaco Goracci, quasi ventennale esistente tra le due realtà, nel segno del patrono Sant’Ubaldo che a Ibarra è presente grazie al centro sociale a lui intitolato, attivato dalla Comunità di Capodarco ideatrice anche della Fondazione “Cristo de la Calle”. Nel dettaglio, una volta attivato il gemellaggio, il Comune collaborerà proprio con tale Fondazione che negli anni ha raccolto centinaia di bambini dalla strada, abbandonati o maltrattati, inserendoli, a seconda dell’età, in un centro d’accoglienza infantile o in case famiglia. Per costruire il loro futuro ha inoltre provveduto a mettere in piedi un progetto, la realizzazione di un Parco a Yuyucocha, finalizzato all’inserimento lavorativo dei ragazzi di strada e a uno sfruttamento intelligente delle risorse naturali per fini economici e sociali. Il parco, i cui lavori di ultimazione sono indispensabili per non perdere il diritto al comodato d’uso concesso dal governo, è stato già adottato, in termini di istituzioni, dalla Provincia di Ascoli Piceno e dal Parco del Pineto di Roma. Gubbio, con il gemellaggio, sarebbe il terzo soggetto. Sul fronte delle associazioni, invece, hanno già dato la loro adesione le botteghe umbre del commercio equosolidale, Civiltà Etica e l’associazione internazionale “ Noi ragazzi del mondo”. Anche le scuole faranno la loro parte: a luglio ed agosto un gruppo di studenti eugubini partirà alla volta dell’Ecuador per contribuire fattivamente ai lavori del Parco, ma anche per monitorare le necessità più impellenti. Sul fronte più squisitamente religioso anche la diocesi è e sarà più presente a Ibarra, continuando – ha detto don Angelo Fanucci – la costruzione della chiesa avviata nel 1994.