Gubbio: sul caso mense critiche all'unisono delle opposizioni

Continua ad essere elevata la temperatura politica intorno al caso mense a Gubbio. Nonostante gli incontri tra Giunta e comitato genitori che hanno portato ad una "tregua", le opposizioni alzano la voce e sottolineano numerosi elementi critici della vicenda: "L’iter politico-istituzionale che ha seguito la vicenda dell’aumento di queste tariffe sono a tutti noi note - scrivono in un comunicato congiunto Aloia, Cappannelli, Girlanda, Lupini, Stocchi, Vantaggi, Pierotti e Martinelli - facendo seguito alla iniziativa del Consigliere Pierotti, la I e la III Commissione si sono riunite due volte, congiuntamente, con la presenza di genitori, sindacati, dirigenti e funzionari del comune. Alla prima seduta, interlocutoria, è seguita a distanza di una settimana una seconda convocazione nel corso della quale l’Assessore con delega, Vice-sindaco Palazzari, malgrado l’incontro del giorno prima tenuto insieme al Sindaco con i genitori, non ha saputo/potuto portare alcuna proposta concreta sulla quale lavorare. Le commissioni sono state aggiornate a data da stabilire dopo che gli uffici avrebbero avuto gli elementi, i dati, utili ad individuare una soluzione adeguata alle legittime richieste dei genitori. Ora scopriamo che il Sindaco ha una soluzione al problema (il coniglio esce dal cilindro magico!) che presenta direttamente ai cittadini, scavalcando ed azzerando il ruolo dei consiglieri comunali, commissari delle due commissioni sopracitate, come se essi non siano mai stati coinvolti direttamente nella vicenda. Ravvediamo la necessità di rimettere ordine nei ruoli, richiamando ognuno alle proprie responsabilità politiche ed amministrative, nel rispetto reciproco di funzioni e mandati. Pretendere che il sindaco e la giunta ammettano la superficialità con cui hanno agito riconoscendo il proprio errore appare, allo luce di tali reiterati comportamenti, mera illusione. La strada che sembra abbia scelto la giunta è quella di costringere i genitori a pietire aiuti dai servizi sociali per un loro diritto sacrosanto. Non la condividiamo. Ma questo rientra nell’opinabilità delle scelte. Quello che non è accettabile è che il Sindaco con un atteggiamento populista scelga il rapporto diretto con i cittadini, sottraendo al Consiglio, alle Commissione ed ai Consiglieri il compito di indirizzo e di controllo che la regole democratiche gli assegnano. Riteniamo non più accettabile questo modo “casereccio” di gestire il Consiglio Comunale, a proprio uso e consumo, attento solo a proteggere ed avvantaggiare chi non ha ben chiaro il proprio ruolo e non rispetta i ruoli degli altri!".