Non è passata inosservata l'interpellanza avanzata dal consigliere comunale eugubino Nicola Aloia (FI) in merito alle voci che davano per probabile la richiesta da parte dell'ospedale di Gualdo di trasferire l'Utic (Unità Terapia Intensiva Cardiologica) dal nosocomio di Gubbio. Un'eventualità sulla quale è intervenuta l’amministrazione comunale eugubina che esprime chiaramente la propria contrarietà: "Il problema di cui si parla è una richiesta (che ha una sua validità sul piano della proposta tecnica) avanzata e formalizzata dai cardiologi dell’ospedale di Gualdo Tadino". La Giunta Goracci sottolinea che "si opporrà e manterrà tale posizione intransigente perché ciò non avvenga. Premesso che l’integrazione tra i due ospedali è operazione vitale per entrambi i nosocomi per arrivare nel modo migliore al nuovo ospedale di Branca, non ritiene che questa operazione vada nel senso prospettato. A supporto di questa posizione, che non vuol essere di principio, ma motivata da dati oggettivi, si precisa che l’ospedale di Gubbio è un ospedale D.E.A. cioè un dipartimento di Emergenza/urgenza e che l’U.t.i.c. ne fa parte insieme al 118, al Pronto Soccorso, alla Rianimazione ed ai vari servizi e reparti collegati all’emergenza, ragione per cui non è pensabile l’U.t.i.c. sganciata dall’emergenza. L’organizzazione stabilita dal Piano Sanitario Regionale 2003/2005 in merito ai D.E.A. non deve essere oggetto di ridiscussione".
Nella nota, per altro, l'amministrazione lamenta ulteriori motivi di preoccupazione per l'organizzazione sanitaria locale: "Sta prendendo piede un modo di operare - dice il comunicato - con decisioni importanti durante il periodo estivo, come la sospensione temporanea del servizio di mammografia, senza che ci sia stata la sensibilità di comunicare ai cittadini la decisione ed un percorso alternativo in caso di urgenza. Si sta lavorando per assegnare a personale non infermieristico la guida dell’ambulanza per l’emergenza, servizio svolto dagli infermieri del Pronto Soccorso e 118 fin dal 1981, con una perdita della qualità del servizio di emergenza a danno dei cittadini. Non è chiaro perché la razionalizzazione nel servizio sanitario locale debba intaccare l’emergenza come già avvenuto con la temporanea riduzione dei 2 letti nell’area di rianimazione, letti che erano utilizzati nella maggior parte dei casi per pazienti che hanno subito interventi chirurgici complessi, creando in talune circostanze, disagio a pazienti critici per dover essere trasferiti su altri ospedali, considerate anche le difficoltà di collegamento presenti sul nostro territorio. La confluenza di pazienti in urgenza provenienti anche dal bacino di Gualdo Tadino fa sì che sul polo di Gubbio ci sia un incremento della domanda, altro motivo per il quale non si ritiene opportuno il depotenziamento dell’emergenza nel suo complesso".
Nella sua nota l’amministrazione dichiara di aver già chiesto un incontro con chi di competenza per discutere insieme le scelte che si intendono fare oltre a quelle già di dominio pubblico "al fine di operare a tutela della salute dei cittadini che deve rimanere sempre e comunque prioritaria a qualsiasi scelta".