Gubbio: tanti giovani alla raccolta cibo per aiutare la Bolivia

Centinaia di giovani hanno partecipato sabato scorso alla raccolta cibo "Tutto in un giorno", promossa come ogni anno dalla Pastorale giovanile della Diocesi di Gubbio. Scopo, aiutare la popolazione di Santiago de Hauta, in Bolivia, dove da anni vive ed opera il sacerdote fidei donum don Leonardo Giannelli e dove nel tempo molti giovani vi si sono recati in aiuto dei più bisognosi. Tre i ragazzi che attualmente lavorano al fianco di don Leonardo: Gabriele Monsignori, Irene Monsignori e Mattia Cacciamani. E sabato pomeriggio i tanti giovani delle parrocchie afferenti alla Diocesi di Gubbio hanno bussato alle porte degli eugubini per raccogliere riso, pasta, zucchero, olio in lattina e prodotti in scatola. I generi alimentari sono stati poi portati presso il magazzino dell'oratorio "Don Bosco" dove ogni sera, a partire dalle ore 18, i ragazzi della Diocesi si alterneranno per suddividere e inscatolare i prodotti per genere e data di scadenza. La giornata si è poi conclusa con una cena presso gli Arconi a cui hanno preso parte oltre 200 persone, tra cui anche il vescovo Ceccobelli. "La raccolta cibo è un’esperienza molto educativa per i giovani perché insegna a fare qualcosa non per se stessi ma per gli altri. - ha affermato Lorenzo Panfili della Pastorale giovanile - La gente è stata molto generosa così come le centinaia di ragazzi che vi hanno partecipato. Ora - ha aggiunto - l'avventura continua perché alla giornata di sabato seguiranno le operazioni di imballaggio dei prodotti che in aprile potranno essere spediti tramite uno o due container in Bolivia. La suddivisione per genere e scadenza è infatti molto importante dal momento che alla dogana dello stato sudamericano le leggi sono alquanto severe". Centinaia i quintali di cibo raccolti, per un valore di circa 60mila euro. "I prodotti che verranno portati in Bolivia - ha aggiunto Panfili - sono fondamentali per le popolazioni locali dal momento che non solo saranno distribuiti per sfamare donne e bambini ma verranno utilizzati anche come merce. A Santiago de Hauta infatti gli operai vengono pagati per metà con denaro e per l'altra metà con generi alimentari".