Hanno provato a dialogare a Gubbio amministrazione comunale, residenti del centro storico esasperati dalla movida e gestori di pubblici esercizi in una sala Trecentesca piena fino al massimo consetito dalle norme di contenimento del Covid. Il fine: trovare una soluzione allo scontro tra le parti, con il Comune che ha affrontato il problema con una serie di ordinanze per limitare gli orari di apertura dei locali e predisponendo pattuglie della Municipale in orario serale, i residenti che chiedono un tavolo di concertazione in grado di varare un disciplinare condiviso e da attivare il prima possibile e gestori dei locali che hanno difeso il diritto di fare impresa nel rispetto delle normative senza essere presi come capri espiatori per i problemi nati da una clientela non sempre consapevole dei propri limiti.
Il sindaco Stirati ha parlato di un patto per la città da stringere per salvare il centro storico di Gubbio , imprescindibile luogo di residenza e non museo di se stesso, stigmatizzando il ricorso al Tar fatto da alcuni esercenti contro le sue ordinanze limitative. I residenti con Zoe Rossi hanno chiesto il rispetto delle regole urbanistiche e la proporzionalità tra lo spazio interno del locale commerciale e il dehors concesso, una igienizzazione delle vie cittadine, una gestione diversa dei rifiuti che la domenica mattina non faccia di Gubbio una città spazzatura con sacchetti presenti ad ogni angolo. Robert Satiri del Maggio Eugubino ha definito la riunione tardiva e al sindaco ha chiesto di essere incisivo nel chiedere ed ottenere più forze dell'ordine; Lupini di Confcommercio ha chiesto tavoli di lavoro per stilare una carta comune, gli esercenti hanno stigmatizzato l'uso dei social da parte dei residenti per veicolare l'immagine di Gubbio come di una città degradata, sporca e fuori controllo, venendo tirati dentro a responsabilità che non ritengono essere loro. Maria Marinangeli, dirigente del liceo Mazzatinti, ha voluto ricordare la difficile situazione vissuta dai giovani nell'anno di lockdown, il disorientamento che ha ingenerato un disagio. Come un macigno è risuonato l'intervento della referente del Sert, Mariella Rosi che ha invitato i gestori dei locali a responsabilizzarsi nel momento in cui versano il bicchiere in più ad un loro cliente.
Alla base del tutto resta il problema sociale di giovani che non hanno reali alternative al bar o al pub, che non hanno strumenti per un consumo consapevole dell'alcool vissuto come eccesso , meno ancora conoscono i pericoli delle droghe. Al Sert , dove arrivano solo coloro che sono già consapevoli del problema o che sono stati segnalati dalle forze di polizia, si ha la contezza dell'uso di tanta cocaina e non solo.
Gubbio/Gualdo Tadino
18/10/2021 19:10
Redazione