I Templari – i guerrieri di Dio, tra fede e spada – hanno fatto il pieno. Grande partecipazione di pubblico per il quarto appuntamento promosso dal “Circolo di Gubbio”. L’antico e affascinante ordine monastico cavalleresco, avvolto nel mistero della storia, è stato svelato da alcuni studiosi. L’epopea dei monaci guerrieri medioevali narrata anche attraverso le immagini inedite dei luoghi del territorio dell’Alto Chiascio attraversati dai templari. La chiesa di san Francesco a Costacciaro, l’abbazia sant’Emiliano in Congiuntoli vicino Scheggia e la chiesa di santa Croce della foce di Gubbio. Nel quartiere di San Martino la storia diventa ancor più interessante. Non solo sono presenti le croci Templari, ma veri e propri simboli che ruotavano attorno alla potentissima e ricchissima setta dei “Cavalieri di Dio”. Eugubino anche il Cavaliere Battista Sforzolini, templare dell’ultimo periodo. Ad aprire il convegno il giornalista eugubino Antonio Giorgi, che ha lasciato la parola per un saluto al presidente de Il Circolo di Gubbio Massimo Capacciola. Ad entrare nel merito dell’ordine cavalleresco con un documento d’archivio nel quale Papa Clemente V perdona i templari Mario Farneti, del centro documentazione di Rai vaticano. Singolare l’intervento dello studioso di Cristoforo Colombo, Ruggero Marino, giornalista del Tempo. Da registrare anche il contributo dello studioso Fabio Giovanni Giannini, autore tra l’altro del volume Milites Templi.