Un’area termale con estensione est ovest di 40 metri e indicazioni della presenza nei dintorni di un tempio. Questi sono, tra novità e conferme, i risultati a metà della campagna di scavi della Tadinum romana a Gualdo Tadino. Condotta dall’Università di Perugia, con la supervisione della Soprintendenza e finanziata dal Comune, la terza campagna di studio e scavo presso l’area archeologica in località Rasina conferma la presenza di un’importante struttura termale di cui sono tornati alla luce il vestibolo con pavimento realizzato in grandi lastre di pietra calcarea e mosaici, presumibilmente una fontana con andamento semi circolare e le vasche per l’acqua calda e fredda. Canalette di scolo, tubi di alimentazione che corrono sotto i pavimenti e una vasta area dal colore grigio nero con depositi di cenere – quella che veniva ammassata dopo aver bruciato la legna per riscaldare l’acqua – sono i rinvenimenti che confermano la presenza di una struttura termale pubblica affacciata sulla via Flaminia, a disposizione non solo dei residenti ma anche degli avventori. Un impianto che ebbe lunga vita almeno dal I sec. D.C. al IV, cadendo gradualmente in disuso nel V con l’abbandono dell’insediamento romano. Rinvenuto in fase di scavo anche diverso materiale fittile, monete che hanno consentito di avanzare le ipotesi di datazione, ma anche ceramiche decorative. Per Simone Sisani direttore dello scavo e il professor Paolo Braconi dell’Università di Perugia si tratterebbe di elementi provenienti da un tempio di cui ancora non sono state rinvenute le strutture murarie. Le loro forme indicano un periodo che si attesta intorno al II e I secolo a. C. Rinvenute anche tombe di periodo longobardo. A fine settembre con la chiusura della campagna di scavi che quest’anno ha visto la presenza anche di studenti stranieri, nel dettaglio 4 messicani dell’Università di Vera Cruz e uno olandese di Amsterdam, l’area verrà nuovamente ricoperta per proteggerla dagli agenti atmosferici invernali. L’appuntamento sarà per il prossimo anno con estensione della ricerca verso sud, dove è già stato avviato un saggio.