Discussione punto per punto per l'approvazione del nuovo statuto comunale. "Due gli obiettivi che si è cercato di perseguire - ha spiegato nel corso del consiglio comunale il presidente della commissione statuto Andrea Smacchi (Ds) -: innanzi tutto creare uno strumento normativo e organizzativo snello e poi individuare normative adeguate alla realtà specifica del nostro ente". E' stato sempre Andrea Smacchi poi ad esporre le linee principali seguite dalla commissione statutaria, insieme ai principi fondamentali, quelli cioè che fanno riferimento a idealità e valori di rango istituzionale, come la pace, la tutela dell'ambiente e l'attenzione ai soggetti deboli. Confermati i comitati territoriali, il difensore civico, la commissione pari opportunità. Quest'ultima, negli intenti del nuovo statuto dovrà continuare, in collaborazione con la consulta per l'immigrazione, gli sforzi per favorire l'integrazione dei cittadini stranieri in seno alla comunità locale. Nello specifico la discussione è stata lunga e articolata visti gli emendamenti osservati uno per uno. L'articolo 4 reciterà da oggi "il Comune di Gubbio appartiene idealmente al patrimonio culturale della comunità internazionale" e viene così introdotta la tutela dell'immagine della Festa dei Ceri, la nobiltà del secolare Palio della Balestra e la qualità dell'artigianato. Non passa invece l'istituzione di un apposito organismo per la tutela dell'immagine della Festa dei Ceri. La discussione non è mancata nemmeno su uno dei temi caldi come la famiglia. Approvato l'emendamento di Stirati che recita come "il Comune riconosce i diritti della famiglia e adotta ogni misura idonea a favorire l'adempimento dei compiti che la costituzione le affida. Riconosce e tutela altresì forme di convivenza" Non passa così la bozza proposta dalla commissione che recitava "famiglia intesa come insieme di affetti". Approvati invece all'unanimità gli articoli riguardanti la tutela del territorio, dei beni culturali, del tempo libero e dell'inserimento lavorativo dei portatori di handicap. E' slittata invece dopo cena la riflessione sulla sezione riguardante il consiglio comunale. La proposta dello statuto è che il presidente ed i vicepresidenti del consiglio durino in carica per l’intero mandato. Non più garantita insomma l'alternanza, difesa invece dall'emendamento di Smacchi, mentre la destra ha proposto sì la durata in carica per tutto il mandato, ma per un presidente delle opposizioni. Ad essere discussa dopo cena anche un'altra questione legata ad un passato recente di questo mandato: la possibilità da parte di un gruppo consiliare di decidere a maggioranza dei suoi membri l'esclusione dal gruppo di uno dei consiglieri. Slittata poi anche la discussione dell'emendamento di Smacchi e Farneti che prevede la reintroduzione dell'articolo 31 sul consigliere straniero.