Gubbio: una raccolta cibo in aiuto delle famiglie boliviane

Quest'anno sotto l'albero di Natale gli eugubini troveranno un regalo in più. Un regalo speciale che consentirà di aiutare tutte quelle persone che in Bolivia muoiono di fame. Da qualche giorno infatti i ragazzi delle parrocchie eugubine stanno distribuendo alle famiglie che lo desiderano uno scatolone vuoto per la tradizionale raccolta cibo da inviare alla parrocchia boliviana di Santiago de Huata, dove vive e opera il sacerdote della diocesi eugubina don Leonardo Giannelli. Ciò significa che i ragazzi non passeranno più casa per casa a raccogliere i viveri, ma lasceranno a tutti coloro che lo vorranno, dalle famiglie alle associazioni, un pacco da riempire durante il periodo natalizio. Scopo dell'iniziativa fare in modo che nelle case si parli di più della drammatica situazione boliviana e che chi decide di aiutare le popolazioni povere del Sudamerica sia più consapevole della scelta fatta. A partecipare alla raccolta cibo 2008/2009 tutte le parrocchie della diocesi eugubina che, attraverso giovani volontari, contatteranno tutte le famiglie e provvederanno a distribuire gli scatoloni che potranno essere ritirati anche nel punto fisso organizzato presso l'oratorio cittadino. Insomma, mentre si preparano i regali per i propri familiari e gli amici, sotto l'albero di Natale quest'anno ci sarà anche un regalo per le persone bisognose che non si conoscono, ma che ci sono e che hanno bisogno della solidarietà degli eugubini. Dopo l'Epifania poi i pacchi verranno ritirati, suddivisi in base alla tipologia di prodotto e alla data di scadenza e caricati sui container per poi partire a febbraio alla volta della Bolivia. In particolare è possibile donare cibi a lunga conservazione, come pasta, riso, prodotti in scatola e olio. L'anno scorso sono stati 250 i quintali di cibo raccolti nella diocesi eugubina e spediti a Santiago de Hauta, dove sono stati distribuiti tra la popolazione per sfamare i bisognosi e utilizzati come merce visto che in Bolivia gli operai vengono pagati per metà con denaro e per l'altra metà con generi alimentari.