Guerrini: "resterò sindaco"

“Ho rappresentato tutte le richieste di Sel e di altre componenti della maggioranza. E’ ora che l’assessore Tinti torni al lavoro e che i consiglieri comunali siano responsabili nel garantire il governo ad una città che vive difficoltà reali e diffuse”. Non manca l’analisi politica nella conferenza di fine anno del sindaco di Gubbio Diego Guerrini che garantisce “resterò nella mia Gubbio ad amministrare”. Guerrini ha infatti presentato la richiesta di deroga per partecipare alle primarie del Pd per la scelta dei candidati al Parlamento ma, sottolinea, solo per “intasare Roma e chiedere che si mandino a casa i dinosauri. Impossibile pensare – ha detto il sindaco – che tra gli italiani non ci siano due sostituiti giovani e capaci al posto di Rosi Bindi e Mauro Agostini!”. Da qui la scelta di partecipare all’azione di scossa ai vertici in favore di una nuova politica nazionale; ma la garanzia che il mandato da sindaco di Gubbio lo porterà a termine. “Non intendo candidarmi da nessuna parte” le testuali parole. Sulla situazione politica eugubina, invece, la garanzie che entro gennaio sarà nominato il nuovo assessore e che ci sarà il tanto richiesto rimpasto di deleghe senza però cambiare il nome ed il cognome degli assessori. “Ogni sabato mattina incontrerò segretari di partito e consiglieri comunali, garantisco un metodo totalmente nuovo nel lavorare per garantire una partecipazione attiva dell’asise; nuovo assetto di deleghe e la questione del rinnovo dell’ufficio di presidenza e del presidente del consiglio comunale da portare in riunione di maggioranza. Queste le quattro richieste – ha detto Guerrini – alle quali ho dato rappresentanza. Sono cadute le motivazioni politiche dell’autosospensione di Michela Tinti. Ora la maggioranza deve essere coerente”. La città, secondo il sindaco, non può attendere i tempi di una politica che in consiglio comunale pensa più ad attaccare che a confrontarsi per il bene degli eugubini. E infine “basta attacchi al veleno alla mia persona, allo mio staff, alla giunta. Non accetto più denigrazioni. Chi siede su questi scranni – ha concluso – rispetti i 33 mila eugubini e pensi a governare, anche votando contrario ma senza uscire dall’aula; è una mancanza di rispetto”.