Ha un'anima umbra la ricerca sull'origine dei lampi radio nello spazio

Ha un' anima legata all' Umbria, quella dell' astrofisico Daniele Michilli, la ricerca sull' origine dei lampi radio veloci nello spazio. Studio che ha conquistato la copertina della prestigiosa rivista Nature e presentato al convegno della Società astronomica americana. Nella ricerca della quale Michilli è primo autore, si ipotizza che i lampi radio possano provenire da buchi neri giganteschi, da campi magnetici mai visti. "Aiuterà a capire come sono fatte le sorgenti", ha detto l' astrofisico dottorando nell' università di Amsterdam dopo la laurea alla Sapienza di Roma. Oggi trentunenne, Michilli (la madre Angela Bravi lavora in Regione) ha passato la sua adolescenza tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino. "Di quel periodo - ha detto all' ANSA - conservo i ricordi della vita in famiglia e delle tradizioni, delle passeggiate nei boschi e delle serate intorno al caminetto. A questo livello la ricerca ti mette tanta pressione. Rifugiarsi in quelle sensazioni è importante e aiuta ad alleviare la tensione". Per Michilli la ricerca sui lampi radio illustrata negli Usa rappresenta "la realizzazione di mesi di lavoro". Non a caso quando l' ha presentata ad ascoltarlo erano presenti anche i 'cacciatori di Et' dell' iniziativa Breakthrough Listen, il più grande programma di ricerca di civiltà aliene nato dalla Breakthrough Initiatives, e quelli del Seti (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma per la ricerca di intelligenze extraterrestri lanciato nel 1960. Per approfondire i suoi studi Michilli ha lasciato l' Italia. "Non è stato così difficile ambientarsi all' estero - ha detto ancora il ricercatore - ed essere cresciuto in una realtà più piccola aiuta a vedere le cose da una prospettiva più umana. I ricordi, specie quelli legati all' infanzia in campagna, danno forza". "Sono rimasto molto legato all' Umbria - ha concluso Michilli - e certamente tornerò".