Grotte in vista attraverso nudi in bella mostra? Sembrerebbe di no. Ad intervenire è un’altra donna, il sindaco di Costacciaro Rosella Bellucci, con una nota a difesa della cittadina più volte citata dai mass media negli ultimi giorni. Il sindaco precisa innanzitutto che le foto di modelle nude sono state pubblicate “sul sito del Cens, non del Parco, né nel Comune di Costacciaro”. “L’idea del Cens – si legge in una nota a firma di Rosella Bellucci - di pubblicare sul proprio sito internet le foto di nudo artistico, perché di questo si tratta a detta dei più – sottolinea il sindaco - non è da interpretare - prosegue la Bellucci - come una trovata finalizzata alla pubblicità del sito”. La bontà del Progetto Monte Cucco, quello a cui è legato il sito internet del Cens è dimostrata dai numeri: 1200 alunni ed insegnanti arrivano ogni anno nella cittadina della fascia appenninica e nel Parco. La Bellucci sostiene, inoltre, che si tratti semplicemente di “un’iniziativa – è scritto nella nota- destinata al mondo un po’ goliardico della speleologia”. E in risposta all’assessore regionale al turismo Prodi, la Bellucci dice che la promozione turistica dell’area è “stata sempre perseguita con iniziative credibili e qualificate”. A dire la sua anche il presidente del Cens Francesco Salvatori, chiamato in causa dall’associazione Liberamente ed intervenuto per chiarire alcuni passaggi di questa vicenda. “Per prima cosa - scrive Salvatori – abbiamo subito tolto le immagini dal nostro sito, e non, perché qualche associazione in cerca di visibilità lo ha richiesto”; in secondo luogo “le immagini femminili nel sito erano raggiungibili solo dopo un percorso molto tortuoso che solo esperti navigatori potevano seguire”. “Le classi scolastiche - si legge nella nota del presidente del Cens – che quest’anno aderito al Progetto Monte Cucco di didattica ambientale sono in aumento”. E quanto alle accuse di strumentalizzazione dell’immagine femminile, Salvatori sostiene che “le immagini realizzate 30 anni fa volevano solo mettere insieme le bellezze della natura animate e inanimate”. Con lo scopo, specifica Salvatori, di contrastare immagini femminili triviali”.