Non si spegne l'eco dei commenti il giorno dopo la Marcia della Pace Perugia-Assisi: erano circa centomila, soprattutto giovani, i partecipanti della ventunesima edizione della manifestazione ideata dallo studioso perugino Aldo Capitini e caratterizzata quest'anno dallo slogn “Vinci l'indifferenza”.
E' il giorno dei bilanci e dei numeri: da Perugia a Assisi, i rappresentanti di 500 città, 300 enti locali e 118 scuole, tra cui quella di Amatrice, hanno sfilato gridando “no” a guerre, razzismo e femminicidi, tema quest'ultimo sposato per la prima volta dalla Marcia della Pace.
Si è dedicato così spazio alle vittime di questa violenza, al giorno d'oggi praticamente quotidiana.
Hanno parlato i familiari di Raffaella Presta, avvocatessa di 40 anni, uccisa dal marito nella sua casa di Perugia il 25 novembre 2015 proprio nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
“Mia sorella, come tante altre donne in Italia, non avrà mai più la possibilità di veder crescere suo figlio, di 6 anni, che, dopo aver assistito alla scena brutale, sta ritrovando la serenità grazie all'amore di noi familiari” queste le parole pronunciate, con il volto ancora segnato dal dolore per l'assassinio, Doriana, la sorella gemella della vittima, che non è voluta mancare alla Marcia.
Questa nuova guerra, si aggiunge alle tante altre: sono stati ricordati infatti i conflitti in Libia, Egitto e Turchia.
Tutti gli intervenuti hanno ribadito la necessità di impegnarsi nell'interruzione di ogni conflitto.
Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, e padre Alex Zanotelli hanno lanciato il monito contro i Paesi produttori di armi che hanno troppe responsabilità, Arabia Saudita in primis.
E' stato letto l'intervento del presidente della repubblica Mattarella contenuto in una nota del Quirinale:
“I popoli subiscono le conseguenze delle guerre. È da loro che può venire una nuova stagione di cooperazione, di sviluppo sostenibile, di rispetto reciproco”.
“Operate attraverso il dialogo” le parole invece dedicate alla manifestazione da Papa Francesco.
Presenti alla marcia anche le istituzioni umbre con il sindaco di Assisi Stefania Proietti che ha ricordato come la Marcia “non è una parata, ma l'impegno di ciascuno verso nuovi e concreti percorsi di pace.”
Pensiero condiviso anche dalla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, la quale ha richiamato tutti ad un impegno concreto e quotidiano perchè la costruzione della pace sia una costruzione che nasce dalla condivisione di valori nella società.
Assisi/Bastia
10/10/2016 17:24
Redazione