Tra entusiasmi e polemiche se ne va il Capodanno in Umbria 2023. Il bilancio è quello di un successo per la vetrina da 9 milioni di spettatori che l'evento in diretta su Rai 1 da Piazza 4 Novembre a Perugia ha portato. Aldilà delle persone in piazza, che hanno fatto registrare sold out nei ristoranti e nei locali del centro, sono le milioni di televisioni in tutta Italia sintonizzate sulla kermesse condotta da Amadeus ad aver regalato all'Umbria una promozione senza pari. Complici le cartoline dai borghi umbri che hanno raccontato un mondo altro da quello di Perugia, da Nocera Umbra a Città di Castello al Lago Trasimeno. E qui le prime note stonate. Chi si è visto poco o finanche minimamente rappresentato ha parlato di esclusioni fatte ad arte, "politiche" da parte della Regione che sponsorizzava l'evento. Anche il palcoscenico mastodontico di Piazza IV Novembre non ha mancato di alzare polveri di tempesta da chi lo ha ritenuto troppo impattante, ma alla fine lo straordinario risultato di promozione ha vinto anche sugli scettici.
Musica nella notte più lunga dell'anno anche in altre parti dell'Umbria, con la serata Piper a Foligno in una Piazza della Repubblica gremita di persone, a Spoleto in piazza Garibaldi con Marco Ligabue.
Gubbio allo scoccare della mezzanotte, insieme ai fuochi, ha offerto lo spettacolo sempre straordinario del Campanone che è tornato a suonare grazie all'abilità dei maestri campanari in una città illuminata a giorno dai fuochi d'artificio. Un Capodanno da tutto esaurito per Gubbio presa d'assalto dai turisti in questo week end, con numeri importanti anche nel giorno del primo dell'anno.
Fuochi anche a Città di Castello allo scoccare della mezzanotte: non c'erano eventi in particolare in programma in piazza, così i tifernati si sono ritrovati nelle vie e strade della città.
Con i bagliori del 31 dicembre si è chiuso un anno che ha signfiicato anche per l'Umbria la graduale uscita dall'emergenza Covid e il ritorno alla normalità. Si è riappropriata del suo folklore e delle sue manifestazioni apicali del mondo della cultura, dalla Festa dei Ceri ad Umbria Jazz solo per citare due esempi eccellenti; ha scalato le vette del turismo guadagnandosi il primato della destinazione regionale con la migliore performance nel Regional Tourism Reputation Index stilata da Demoskopika passando dal diciottesimo al tredicesimo posto della classifica che vede in vetta Trentino, Toscana ed Emilia-Romagna. Ma è stato un 2022 durissimo guardando ad altri indicatori : la continua decrescita demografica, il debito pesante accumulato in sanità che visto acuita la mancanza di medici e la lentezza delle liste d'attesa; un'economia fortemente provata dai costi energetici e di trasporto con imprese che sono state costrette allo stop.
Il 2023 si apre nel segno dei 500 anni dalla morte di Pietro Perugino, uno dei figli nobili dell'Umbria. Mai centenario fu più azzeccato in questo momento storico perchè se è vero che il Vannucci fu un maestro dotato di chiaro talento, non meno degno di nota fu il suo acume imprenditoriale, capace di scoprire talenti e sfruttarli il più possibile in bottega. Raffaello, Pinturicchio, Lo Spagna, furono solo alcuni di loro. Il "senso degli affari" di questo maestro sia allora un buon viatico e un auspicio per tutta la Regione.
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( credits : Comune di Perugia e Giampaolo Pauselli )
Perugia
02/01/2023 16:36
Redazione