Il Comune di Gubbio vince al Tar contro il ministero

Si è conclusa in favore del Comune la vicenda che alcuni giornali locali avevano titolato “Berlusconi contro Goracci”, ovvero il ricorso al TAR, nell’anno 2005, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’annullamento della delibera della Giunta Comunale n. 69 del 14/03/2005 con cui erano state determinate le aliquote ICI. Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria in data 15 settembre 2006, con sentenza n. 444, ha dichiarato inammissibile il ricorso del Ministero per difetto di competenza, accogliendo in pieno le eccezioni del Comune. Il Collegio ha ritenuto risolutiva ed assorbente la considerazione dedotta nelle memorie difensive che la delibera con cui si fissano le aliquote del tributo è un atto amministrativo di carattere generale e non “un atto regolamentare”. Recita la sentenza “…L’art. 59 del D. Lgs. n. 446/97 elenca diffusamente e minuziosamente gli aspetti che possono (o debbono) essere disciplinati dai comuni con i regolamenti di cui all’art. 52. Fra questi non vi è la scelta delle aliquote…”. Ai sensi dell’art. 52 comma 4 del sopraccitato decreto, il Ministero può impugnare solo i regolamenti per vizi di legittimità. L’atto impugnato, non rientrando nella fattispecie degli “atti regolamentari”, preclude al ministero la capacità processuale e la conseguente legittimazione a ricorrere. Va anche detto che il dispositivo della sentenza pone l’accento sul fatto che il Ministero abbia dedotto “in funzione strumentale, alcuni (supposti) vizi di forma e di procedura”.