La forza dell'Italia di mezzo, quella che prima della pandemia generava il 21,5% del Pil italiano e che deve tornare ad un ruolo di primo piano nell'economia nazionale . Lo dice Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, che in un post su Facebook annuncia un summit con i colleghi di Marche, Toscana, Umbria ed Abruzzo. “Nei prossimi giorni – si legge - scriverò ai colleghi presidenti per lavorare insieme su forme di coordinamento comune. Dobbiamo correre per cogliere le opportunità che la storia ci offre: penso in primis a un grande evento come il Giubileo del 2025, il primo a livello mondiale dopo che avremo sconfitto la pandemia. Se saremo in grado di potenziare adeguatamente le connessioni tra i nostri territori, potrà essere uno straordinario volano di sviluppo per tutto il Centro Italia». Nulla di nuovo nelle pagine della storia perchè i Giubilei, dalla loro codificazione istituzionale nel 1300 con Papa Bonifacio VIII sono sempre stati un motore importante per l'economia non solo papalina. Il grande flusso di pellegrini che ingeneravano, con masse di persone che si spostavano verso Roma, metteva in moto tutta una filiera di attività legate ai trasporti, con le stazioni di posta lungo le principali vie di comunicazione, agli ostelli, alla taverne, ai “pinctori di volto santo” che pullulavano fuori della medievale basilica di san Pietro vendendo quelli che potrebbero essere definiti i padri del moderno souvenir.
Zingaretti ricorda che nel 2019 il Centro Italia generava il 21,5% del Pil italiano, 385,3 miliardi di euro: un valore superiore a quello di molti Stati dell’Unione Europea. “Un territorio fondamentale per la crescita del Paese – afferma - e dove sono localizzate oltre un milione e trecentomila imprese.” Poi è arrivato il Covid che sta creando una frattura ancor più profonda tra i territori, col rischio di lasciare indietro proprio il Centro Italia. E allora per Zingaretti, sia il Giubileo del 2025 il punto di svolta per la rinascita