Nel Sacro Collegio chiamato a scegliere il successore di Giovanni Paolo II si confrontano due schieramenti principali, i "riformisti" e i "conservatori": gli uni sono favorevoli al dialogo con l'ebraismo, con l'Islam e con le altre religioni del mondo, ma anche alla riforma del potere papale; gli altri pensando a un "wojtylismo senza Wojtyla" per ricollocare la Chiesa in un ruolo pubblico influente, di fronte alla crisi della società moderna in campo etico e politico. Ma potrebbe emergere anche una candidatura meno lacerante, che provenga dalla corrente dei cardinali moderati. E in quest'ottica una soluzione mediana potrebbe apprezzare anche candidature di profilo più spirituale e pastorale, sia pure organiche ad alcuni movimenti, però da posizioni distinte. Questo orientamento troverebbe la sua espressione portando al papato l'arcivescovo di Firenze, il cardinale umbro, nato a Todi nel 1936, Ennio Antonelli, vicino al Movimento dei Focolari di Chiara Lubich.Tutto sta al criterio fondamentale che sarà utilizzato nella scelta che faranno gli elettori e tutto dipenderà dal modello di Chiesa da proporre per risolvere la crisi che la erode dall'interno e quali soluzioni verranno adottate per rispondere ai bisogni spirituali dell'umanità. Dunque il successore di Giovanni Paolo II verrà probabilmente dalla corrente dei cardinali moderati. Tuttavia, considerando le resistenze e le alleanze che si muovono nell'apparato ecclesiastico- oltre all'abile attivismo e all'influenza di alcuni esponenti dell'establishment vaticana, come il cardinale Ratzinger- è difficile immaginare che possa accedere al magistero supremo un vero continuatore di Giovanni XXIII, deciso ad aprire alla Chiesa le porte dell'avvenire.