Il regista Stefano Calvagna: “Il Lupo richiesto a Cannes”

Stefano Calvagna, il regista della contestatissima pellicola “Il Lupo”, liberamente ispirata alla storia di Luciano Liboni, la primula rossa di Montefalco trasformatasi nel killer del carabiniere Alessandro Giorgioni, rivela in esclusiva ai microfoni di Trg che il film da lui firmato, prodotto dalla Poker Film, era stato selezionato per partecipare a quello che è forse il festival del cinema più celebrato del mondo e dal quale alla sfida per la Palma d’Oro sempre più spesso è esclusa l’Italia. Non se ne sarebbe fatto più niente, a dire del regista, in conseguenza del can can mediatico che ha accompagnato l’uscita del film. A difendere la pellicola, nel corso dell’anteprima regionale di venerdì a Perugia, Massimo Bonetti, conosciuto al grande pubblico come l’ispettore Pietro Guerra de La Squadra e a cui stavolta è affidato il compito di interpretare Luciano Liboni. Ne fanno una questione di rispetto del libero arbitrio dello spettatore i titolari del Cinema Teatro “Pavone” di Perugia che hanno scelto, nonostante una sala tutt’altro che gremita, di proiettare la pellicola. "Ci siamo un po’ impuntati su questo film perché mai nessun esercente l’ha voluto programmare, a prescindere dalla qualità. Bello o brutto che sia non sta a noi deciderlo. Pensavamo fosse giusto, proprio nei confronti dello spettatore, che fosse lui a decidere se il prodotto è valido oppure no”, spiega anche a nome del fratello, Mirko Gatti, gestore del Pavone di piazza della Repubblica. Alessandra Cristofani