Udienza presso il distaccamento del tribunale di Perugia a Gubbio la prima udienza dibattimentale del caso che il 4 maggio del 2001 vide la morte di un operaio in un cantiere edile di Gualdo Tadino. L’uomo, 40 anni, di Città di Castello, padre di un bambino, dipendente di una ditta che svolgeva lavori per l’Enel, rimase ucciso dalla caduta di un trave in un cantiere privato in località Madonna del Piano a Gualdo Tadino. Stamani sono comparsi davanti alla dottoressa Spoletini, in sostituzione del giudice Verola impegnato in altra sede, i titolari della ditta edile assistita dall’avvocato Diego Lacchi , accusata di omicidio colposo per mancata osservanza delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, e per la parte civile l’avvocato Michela Magi dello studio Zaganelli. La seduta è stata rinviata al prossimo 23 settembre.