C'è anche un po' di Umbertide nella mostra “Like Life: Sculpture, Colour and the Body (1300-Now)” inaugurata oggi al Metropolitan Museum di New York, un vero e proprio viaggio lungo settecento anni alla scoperta della pratica scultorea dall'Europa del XIV al mondo globale contemporaneo. Tra le 120 opere in prestito che sarà possibile ammirare c'è infatti anche la statua del “San Rocco”, che dal Museo di Santa Croce di Umbertide è volata nella Grande Mela dove resterà in esposizione fino al mese di luglio. La mostra newyorkese esplora le narrative della scultura finalizzata a replicare la presenza letterale e viva del corpo umano. Quanto dovrebbe essere perfetta la scultura figurativa come il corpo umano? Le storie e le teorie della scultura occidentale hanno tipicamente favorito rappresentazioni idealizzate, come esemplificato dall'austera statuaria di marmo bianco della tradizione classica. Tali opere creano la finzione di corpi esistenti al di fuori del tempo, dello spazio e dell'esperienza personale o culturale. “Like Life”, al contrario, posizionerà sculture chiave di epoche diverse in una conversazione tra loro, al fine di esaminare l'annoso problema del realismo e le diverse strategie messe in atto dagli artisti per sfumare le distinzioni tra originale e copia, e tra vita e arte. Primo tra questi è l'applicazione del colore per imitare la pelle e la carne. Altre tattiche includono l'uso di calchi presi da corpi reali, vestendo figure scolpite in abiti, costruendo arti mobili e corpi automatizzati, incorporando anche sangue umano, capelli, denti e ossa. Imprevedibili nella loro approssimazione della vita, queste opere hanno il potenziale di turbare e disarmare gli osservatori, costringendoci a considerare come vediamo noi stessi e gli altri e a pensare profondamente alla nostra comune umanità. Accostando capolavori noti con opere sorprendenti e poco viste, la mostra riunisce sculture di Donatello, El Greco, Jean-Léon Gérôme, Antonio Canova, Auguste Rodin e Edgar Degas, Louise Bourgeois, Meret Oppenheim, Isa Genzken, Charles Ray, Fred Wilson, Robert Gober, Bharti Kher, Duane Hanson, Jeff Koons e Yinka Shonibare MBE, nonché effigi di cera, reliquiari, manichini e modelli anatomici.Insieme, queste opere metteranno in evidenza le continue ansie e piaceri che accompagnano la simulazione tridimensionale del corpo umano.
Città di Castello/Umbertide
20/03/2018 16:26
Redazione