"In questa fase mio interesse è ricercare la verità": ha aperto con queste parole l'annunciata conferenza stampa a Palazzo Donini la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini all' indomani della tempesta giudiziaria che ha investito il governo regionale con l'arresto ai domiciliari dell'assessore regionale alla Sanità, Barberini, il segretario regionale PD, Bocci, il direttore generale dell'azienda ospedaliera perugina, Duca e il direttore amministrativo Valorosi.
"No a strumentalizzazioni" ha sottolineato la Marini. "Non posso che vedermi come una interlocutrice - ha aggiunto - prima ancora che soggetto a difesa della autorità inquirente".
Si è detta "d' accordo" con il segretario del Pd Nicola Zingaretti nel chiedere "un' indagine non solo celere ma che arrivi ad accertamento della verità". "I cittadini vogliono risposte, ma anche il Pd" ha aggiunto. "Il Partito democratico - ha detto Marini - è composto anche dai tanti elettori che chiedono sia tutelata l' onorabilità della loro famiglia politica".
La presidente ha rivendicato la sua "assoluta estraneità" rispetto alla sua posizione di indagata. "Ho appreso grazie al puntuale lavoro degli inquirenti di una situazione sconcertante - ha detto - che se sarà confermata risulta molto grave per la nostra regione".
"Tutelerò anche l' integrità morale della mia persona e della figura di presidente della Regione perché se confermato, ho il dovere di difendere non solo Catiuscia Marini ma la Regione che rappresento", ha concluso.
Perugia
13/04/2019 17:13
Redazione