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Indagine dei carabinieri di Gubbio, sull'ecuadoregno caduto dall'impalcatura.

Gubbio, ancora grave l'ecuadoregno caduto dall'impalcatura; i Carabinieri starebbero accertando se l'uomo sia provvisto del permesso di soggiorno.
Sarebbe un irregolare il cinquantatreenne equadoregno, domiciliato a Montecastelli nell'umbertidese,  caduto da un'impalcatura nella tarda mattina di mercoledì , mentre stava lavorando in un cantiere edile in via Carlo Marx a Gubbio, una traversa di via del Perilasio. Sono ancora in corso gli accertamenti da parte dei Carabinieri della compagnia eugubina, ma sembrerebbe che l'uomo sia sprovvisto di regolare permesso di soggiorno. L'operaio è ancora ricoverato presso l'ospedale di Gubbio in condizioni serie: i delegati della Fillea Cigil che ieri gli hanno fatto visita hanno riferito di un uomo attualmente immobilizzato a causa del trauma toracico - cervicale riscontrato dai medici subito dopo la caduta dall'impalcatura. L'operaio, non appena dimesso dall'ospedale, verrà accompagnato in Questura per ulteriori accertamenti sulla sua posizione in base alla legge Bossi - Fini nonché sulla presenza o meno di un contratto di lavoro. In caso di irregolarità, per lui scatterebbe il rimpatrio,  per l'impresa edile di Umbertide, invece, si aprirebbero le porte del tribunale per sfruttamento di cittadini stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. "Cerchiamo in tutti i modi di percorrere le strade, nei limiti della legalità, per trovare una soluzione al lavoratore - spiega Gianni Fiorucci, segretario provinciale di Fillea Cgil - in modo da farlo rimanere almeno fino a che non si sarà rimesso". Intanto si indaga sui contatti dell'equadoregno; sembra che l'uomo non fosse arrivato in Italia da solo, ma insieme alla nipote di giovanissima età che avrebbe trovato impiego in mansioni domestiche. Se per l'operaio si potrebbe profilare un temporaneo permesso di soggiorno speciale dovuto allo stato di salute, la ragazza, se non in regola, rischia l'espulsione immediata. Sulla specifica vicenda sono intervenuti in forma unitaria i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil esprimendo solidarietà al lavoratore e condanna del lavoro nero "fenomeno - scrivono - che nel settore edile ha raggiunto livelli elevati". "Noi - sottolinea ancora Fiorucci - vogliamo che tutti i soggetti che sono coinvolti nei cantieri, quindi le imprese, i sindacati, le asl e l'ispettorato del lavoro insieme facciano tutto il possibile per evitare questi episodi con tutti i controlli del caso. Ma per prevenire altri simili eventi, soprattutto negli appalti pubblici, chiederemo un incontro anche con le istituzione e le amministrazioni locali in modo da mettere in  campo, prima che i cantieri possano aprire, tutte quelle misure necessarie a far sì che gli appalti pubblici contengano il rispetto della regolarità e dei diritti dei lavoratori".  
Gubbio/Gualdo Tadino
05/08/2005 16:40
Redazione
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