Non convince il Tribunale di Ancona il piano industriale dell'imprenditore marchigiano Giovanni Porcarelli, con il giudice che ha chiesto integrazioni a quanto presentato e con l'imprenditore che alla fine lo ha ritirato.
La notizia, giunta nella gironata di ieri, si è rapidamente diffusa tra i 593 dipendenti del gruppo industriale sia di Marche che Umbria, confermando di fatto quanto già ipotizzato dai sindacati al momento della presentazione del piano industriale. Gli stessi, in sede d'incontro con l'imprenditore, avevano espresso perplessità sulla creazione di una newco multiprodotto che avrebbe dovuto assorbire solo 250 degli oltre 590 dipendenti, chiudendo anche due dei tre stabilimenti. Incertezze erano state espresse sulla dotazione economica: oggi la Jp avrebbe debiti per più di 30 milioni di euro, impossibile rilanciarsi senza un partner importante che tuttavia non era stato reso noto.
Davanti alla risposta del Tribunale, Porcarelli ha così deciso di ritirare il piano industriale, ora avrà 60 giorni di tempo per presentarne un altro, ma è inevitabile che cresca la preoccupazione tra gli addetti ai lavori, con i creditori che stanno alla finestra. C'è da ritenere che aspettino ancora un pò, nella sparenza di vedere concretizzarsi un piano industriale vero e con esso la possibilità di recuperare almeno qualcosa di quello che debbono incassare, mentre con il fallimento tutto sarebbe più difficile.
I dipendenti di Jp ad oggi sono coperti da cassa integrazione fino a luglio 2020 e sembra ormai molto probabile che per molti di loro si potrebbe aprire dopo questa data la mobilità .
Perugia
06/03/2020 15:14
Redazione