Si chiude con tre assunti la conferenza stampa che a Gubbio ha visto Arpa, l'agenzia regionale di protezione ambientale, relazionare a Palazzo Pretorio - presenti il sindaco Stirati e la vice sindaco Tasso - su 15 anni di monitoraggio dell'aria nella conca eugubina: il primo è che Gubbio è una delle aree più controllate in Umbria con le sue cinque centraline su otto posizionate nelle aree montane umbre, 2 milioni e mezzo di dati orari e 5 mila analisi su polveri e deposizioni ; il secondo assunto è che la qualità dell'aria negli ultimi 10 anni è stata ottima e tra le migliori in Umbria con i principali indicatori di polveri e metalli tutti abbondantemente sotto le soglie di criticità, evidenziati dai semafori verde della grafica di Arpa; terzo assunto che i cementifici hanno impatti praticamente trascurabili nelle aree urbane, fatto dimostrato dall'assenza di differenza, in termini di emissioni, tra quando gli impianti sono attivi e quando sono fermi. L'unico elemento che oscilla tra lo spento e l'acceso è l'ossido di azoto, la cui concentrazione tuttavia resta bassa e molto aldisotto dei limiti di legge. A presentare questi dati Marco Vecchiocattivi, fisico Arpa e con lui il direttore di Arpa Luca Proietti e la responsabile Arpa per l'area dell'eugubino gualdese Sara Passeri.
L'analisi ha confermato quanto da tempo noto nei dati visionabili tutti giorni nelle tabelle on line del sito Arpa, eppure non sempre preso in considerazione nelle sedi di dibattito a Gubbio, dove non è mancata anche una dose di ideologia: i valori più alti di inquinamento, ma pur sempre nella norma, sono rilevati nelle centraline di Piazza 40 Martiri e Via Leonardo da Vinci, valori che sono più alti in inverno con l'accensione di caminetti e stufe a legna, valori più alti nei giorni dal lunedì al venerdì quando c'è più traffico veicolare. Influisce anche la ventilazione con l'arrivo di polveri sahariane, dato riscontrabile in tutta la Regione. L'introduzione del combustibile Css nello stabilimento di Ghigiano, ha dimostrato Vecchiocattivi con dati alla mano, non ha avuto alcun effetto peggiorativo in termini di emissioni: in particolare, la differenza tra il prima dell'uso e il dopo l'uso non è scientificamente apprezzabile. Di contro, ha puntualizzato Sara Passeri, sono aumentati i controlli di Arpa sia sulle emissioni, con la rilevazione di maggiori dati, sia sulla qualità del Css che viene bruciato proveniente da fuori Regione. L'amministrazione comunale si è detta soddisfatta dei dati ribadendo la massima fiducia nell'operato di Arpa, rilanciando tuttavia una seconda fase dello studio La Sapienza - Cnr a partire da gennaio.
( ndr. servizio con immagini, interviste e slide nel tg di TRG canale 13 stasera ore 19.30 replica ore 20.30 )
Gubbio/Gualdo Tadino
14/11/2023 14:40
Redazione