Negli ospedali dell’USL Umbria 2 torna l’incubo delle mascherine non idonee. Le FFP2 consegnate da fine maggio a medici, professionisti e operatori sanitari sono infatti inutilizzabili, poiché provocano irritazioni cutanee, prurito e lesioni da pressione, rendono difficoltosa la respirazione e dopo solo un’ora di utilizzo generano cattivo odore e una sudorazione anomala. Un medico si è anche graffiato vicino all’occhio rimuovendo la mascherina, poiché le parti metalliche che fermano i laccetti di plastica risultano esposte. I dipendenti degli ospedali di Foligno, Spoleto, Norcia, Cascia, Trevi, Narni, Amelia e Orvieto sono allora costretti ad acquistare le mascherine in proprio, nonostante risultino disponibili FFP2 idonee destinate ai presidi ospedalieri della USL Umbria 2.
Il caso è stato sollevato dal sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED Umbria (cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED), che ha inviato una istanza a tutti i vertici della sanità locale chiedendo il ritiro immediato e la sostituzione delle FFP2 inidonee per uso sanitario. In caso di mancato intervento, la vicenda sarà segnalata dal sindacato all’INAIL, all’INL, alla Guardia di Finanza e ai NAS.
«Ricordiamo che il datore di lavoro è obbligato dalla legge a fornire ai lavoratori i necessari dispositivi di protezione individuale – commenta Cristina Cenci, Presidente federale CIMO-FESMED Umbria -. È inaccettabile avere a disposizione mascherine di questo genere, perché a due anni e mezzo dall’inizio della pandemia c’è stato tutto il tempo per acquistare mascherine idonee per l’uso sanitario. È l’ennesimo segnale del declino del nostro Servizio sanitario regionale, e dell’attenzione prestata alla salute dei professionisti della sanità».
Perugia
24/08/2022 09:50
Redazione