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L'altra faccia del "tifo azzurro": a Nocera si è esultato in convento

L'altra faccia del "tifo azzurro": a Nocera si è esultato nel convento delle Clarisse dove alcune suore hanno seguito in religioso silenzio la partita. Con un tifo "equidistante" viste anche le origini di Papa Benedetto XVI
Tanti tifosi davanti ai maxischermi, prima, e nelle strade per far festa, poi, ma anche tre appassionate particolari hanno seguito, sole e senza clamore, Germania-Italia da un piccolo televisore, gioendo in silenzio per la vittoria degli azzurri: sono le Clarisse di Nocera Umbra. Cinque suore di clausura che ormai da anni vivono in un monastero prefabbricato in legno dopo che quello 'vero', seicentesco, in muratura, e' stato lesionato dal terremoto del settembre del settembre del 1997. Una struttura donata, guarda caso, da volontari tedeschi. Una piccola comunita' guidata dalla badessa, madre Bernadetta,80 anni, mezzo secolo trascorso con la tonaca. E' stata lei ad autorizzare tre sue consorelle a seguire la semifinale del mondiale dal piccolo televisore che si trova in un'area comune del monastero di legno. La regola delle Clarisse prevede infatti che dopo la preghiera della sera tutte debbano ritirarsi nelle loro camere. Ma ieri e' stata fatta una piccola eccezione. ''Io mi sono ritirata in camera per riposare - spiega oggi all'Ansa madre Bernadetta - ma tre sorelle sono rimaste a seguire la partita. E' stata una di loro a sussurrarmi 'madre, abbiamo vinto...'''. Le Clarisse hanno provato gioia per la vittoria dell'Italia, ma hanno spiegato che sarebbero state contente anche se avesse vinto la Germania. ''Per il nostro Papa al quale siamo tanto legate - ha detto ancora madre Bernadette - e per le nostre consorelle di Assisi. Anche loro hanno seguito la partita. Stamattina ci siamo sentite e non erano amareggiate. Mi hanno detto che non importa chi ha vinto perche' chiunque sarebbe andato bene''. Nessuna delle Clarisse di Nocera Umbra e' esperta di calcio. Tanto che alla domanda se ora seguiranno la finale, la badessa risponde: ''perche' non e' stata l'ultima ieri sera? Non lo sapevo...''. ''Vabbe' - ha aggiunto - se vorranno daro' loro il permesso di seguire anche la partita di domenica sera''. Dal piccolo monastero di legno, le suore hanno sentito i suoni della festa nelle strade della vicina citta'. Ma non le ha distratte nemmeno per un attimo dalle rigide regole della loro vita monastica. ''Chiunque avesse vinto saremmo state contente comunque'' ha ribadito madre Bernadetta auspicando che il calcio ''sia un gioco che unisca e non divida''. ''Perche' la cosa piu' importante e' volersi bene e andare avanti - ha concluso madre Bernadetta - tanto la vita e' solo un passaggio''.

05/07/2006 16:58
Redazione
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