Si legge “Torrendeadomo” che in sardo significa (Torrende a domo) “ritorno a casa”. E musicalmente è stato proprio un ritorno a casa l'ultimo disco, primo di inedito, di Sara Marini: la musicista e cantante che per metà è umbra(origini di Scheggia) e per l'altra metà ha origini sarde è riuscita in 12 brani a creare un delizioso album di world music, dove folk e musica popolare sia umbra che sarda si intersecano in maniera davvero godibile. Un lavoro che ha richiesto impegno e che nasce da attente collaborazioni artistiche avviate da Sara Marini con artisti e musicisti che hanno affiancato la sua idea in questo rincorrere e raccontare radici diverse: Goffredo Degli Esposti, suonatore di zampogne e flauti etnici; Paolo Ceccarelli, musicista eclettico; Francesco Savoretti, percussionista eclettico; Monica Neri, organetto e Davide Ambrogio, polistrumentista calabrese, Lorenzo Cannelli e Franz Piombino. Più la collaborazione di Nicolina Marini per i testi in sardo e altri testi a cura di Claudia Fofi, cantautrice eugubina.
Un lavoro così apprezzato che è entrato nella cinquina del premio "Targhe Tenco" 2020, il maggior riconoscimento della canzone d'autore italiana(che in altre categorie vede finalisti del calibro di Brunori Sas, Diodato e Rancore), per il miglior album in dialetto
Approfondimento nel TRG Plus (in replica alle ore 13.30) proprio con l'intervista a Sara Marini.