La stuprano nelle campagne di Bevagna per dodici ore, tunisini ricorrono in Appello

Continuano a proclamarsi innocenti i tre stranieri accusati d’aver stuprato una ballerina che assistiti dai loro difensori lunedì hanno presentato ricorso in Appello sostenendo la tesi dell’inattendibilità della denunciante. Secondo la ricostruzione accusatoria l'avrebbero picchiata e violentata in tre. Sarebbe stata immobilizzata e stuprata a turno fino a quando, intorno alle sedici del 4 aprile del 2002, sarebbe riuscita a fuggire, lasciando quella casa isolata a Cantagalli, nelle campagne di Bevagna, dove per ore aveva subìto gli abusi di tre giovani tunisini conosciuti la sera precedente nel night a Roma dove lei lavorava come ballerina. Sarebbe rimasta per oltre dodici ore in balìa dei tre stranieri. Poi, a sentire lei, era fuggita e ancora sotto choc, aveva raccontato tutto alla polizia prima, ai medici del pronto soccorso poi. Uscita dal commissariato di Foligno dopo aver sottoscritto una lunga e circostanziata denuncia, si era diretta verso Roma dove ad aspettarla al casello di Orte c'era il marito. Sconvolto per la lunga e preoccupante assenza della donna. Con lui si era dunque sfogata, raccontando tutto ancora una volta. Poi si era fatta visitare di nuovo, al Pronto Soccorso di Orvieto e a quello di Terni. Nonostante nessuno dei sanitari dei trepresìdi ospedalieri cui si era rivolta avesse riscontrato tracce della violenza che la donna aveva detto di aver subìto, i tre, tutti incensurati e d'età compresa tra i 20 e i 25 anni, erano stati comunque indagati per sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo, reati per rispondere ai quali i tre tunisini sono comparsi ieri mattina di fronte al giudice per le udienze preliminari Marina De Robertis. Il magistrato ha accolto l'istanza di rito abbreviato presentata dai difensori degli stranieri ( gli avvocati Gianvito Ranieri, Paolo Favini e Massimo Metelli) comminando a due di essi la pena di due anni e dieci mesi di reclusione e condannando il terzo, colui il quale avrebbe persuaso la donna a seguirli fino a Bevagna, a quattro anni e dieci mesi di reclusione. La giovane, 34 anni e di nazionalità italiana, non era presente in aula. Parte offesa del procedimento penale, ha tuttavia disertato anche le precedenti udienze nel corso delle quali avrebbe dovuto testimoniare nell'ambitodel rito abbreviato (condizionato proprio alla sua deposizione) richiesto dai tre imputati.