Nonostante le rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla sanità dell’Umbria Luca Barberini, non si placa la polemica relativa alla delibera regionale n° 971 del 10/09/2018 che paventa la chiusura notturna del laboratorio analisi dell’ospedale comprensoriale di Branca ed un suo inevitabile declassamento.
Molte associazioni di volontariato e culturali del territorio eugubino-gualdese, con in prima linea il circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico, continuano nella raccolta di firme che secondo gli organizzatori sta già raggiungendo dei numeri significativi. Alla petizione, che sta coinvolgendo il territorio dell’Alto Chiascio, hanno aderito nei giorni scorsi anche le farmacie e i tanti circoli Acli dislocati nei vari comuni.
E’ ferma convinzione dei promotori dell’iniziativa continuare in questa pacifica forma di protesta almeno fino all’incontro di giovedì 18 ottobre. In quell’occasione gli amministratori locali faranno delle richieste puntuali e chiederanno delle rassicurazioni sul futuro dell’ospedale comprensoriale di Branca all’assessore regionale Barberini. Sono stati infatti convocati per quel giorno, proprio dall’Assessore alla sanità, presso l’auditorium dell’ospedale, gli stati generali sulla sanità dell’Alto Chiascio. Verranno spiegate alla comunità le attività e gli sviluppi dell’ospedale comprensoriale, le prospettive dei servizi territoriali e della loro integrazione possibile con l’ospedale stesso ed inoltre verranno ascoltate le istanze degli amministratori locali, degli operatori sanitari, delle associazioni del territorio e di singoli cittadini. Un momento di chiarimento, di confronto che si spera possa mettere fine all’incertezza. Prima dell’incontro, fanno sapere le associazioni che si stanno mobilitando per la raccolta di firme, verrà organizzata una protesta civile e pacifica affinché sia chiaro che un territorio intero è pronto a lottare con ogni mezzo lecito per difendere il sacrosanto diritto ad avere una sanità pubblica che sia efficiente e vicina ai cittadini.
Martedì prossimo se ne parlerà anche in Consiglio comunale a Gubbio dove il sindaco Stirati ha annunciato un ordine del giorno per chiedere il ritiro della delibera regionale.