Ancora polemiche sulla legge regionale delle manifestazioni storiche da Gubbio. Alla vigilia dell'incontro fissato per domani dal Sindaco Goracci con i rappresentanti delle istituzioni ceraiole, interviene ancora il presidente della Famiglia dei Santubaldari, Ubaldo Minelli, che commenta in toni molto critici le dichiarazioni dei giorni scorsi dell'assessore regionale Rometti a difesa della legge:
"Ho esaminato, attraverso la stampa, la replica dell’assessore regionale alla cultura Silvano Rometti rispetto alla presa di posizione del Sindaco di Gubbio e delle associazioni ceraiole relativamente alla legge regionale che disciplina le manifestazioni storiche.
In tutta franchezza, le argomentazioni espresse dall’assessore rafforzano, ancor di più, il convincimento della Famiglia dei Santubaldari che la Festa dei Ceri, lungi dall’essere “esaltata” e “valorizzata” da detta legge, è in realtà svilita ed offesa.
Rometti dice: “La legge è un importante strumento di valorizzazione e di razionalizzazione di tutti gli eventi rievocativi che si svolgono in Umbria…”.
È questo il punto: la Festa dei Ceri non c’entra nulla con questa legge, proprio perché non è una manifestazione rievocativa, ma è tradizione, trasmissione di generazione in generazione dei valori, del patrimonio storico culturale della comunità eugubina.
È l’essenza, è il DNA degli Eugubini e dunque manifestazione viva e profondamente radicata, capace anche di evoluzione e di rinnovamento.È rappresentativa dell’identità, della cultura e della storia degli Eugubini.
Tutt’altra cosa sono le rievocazioni.
Una legge che pretenda di disciplinare situazioni completamente differenti in maniera del tutto uniforme, è una legge sbagliata.
Ma la legge in questione è sbagliata anche sotto altro e diverso profilo, quello concernente i criteri scelti ai fini dell’ammissione delle manifestazioni “storiche” nello specifico elenco.
Può definirsi e ritenersi storica una manifestazione organizzata soltanto da appena cinque anni?Il criterio adottato dalla legge può costituire caratteristica di ciò che è storico, l’essere storico?
Quanto poi alla tanto decantata possibilità di realizzare “un calendario che eviti anche sovrapposizioni”fra le varie manifestazioni, è meglio lasciar perdere.
L’assessore Rometti pensa che gli Eugubini possano far mettere in discussione la data del 15 maggio?Le date delle antiche tradizioni folcloriche eugubine è assolutamente impensabile che possano essere toccate.
La legge regionale, dunque, non rappresenta affatto “un passo in avanti verso una più attenta qualità delle manifestazioni storiche”.
Sicuramente potrebbe essere ciò solo per le sagre e le feste paesane.
Il giudizio negativo sulla legge non è minimamente temperato dalla previsione di uno specifico articolo sulla Festa dei Ceri.
L’art.3, ricordo, è stato inserito nel testo della legge solo in un secondo momento (e dunque tardivamente), perché non previsto nell’originario impianto normativo, dal quale risulta completamente scollegato.
La norma, allo stato, rappresenta un mero enunciato, fine a se stesso, congegnato all’evidente scopo di attrarre sotto la disciplina della legge la Festa dei Ceri, senza la quale l’elenco perderebbe in importanza ed autorevolezza.
La Festa dei Ceri, infine, non si qualifica con il sostegno economico connesso alla legge regionale: i Ceri non hanno bisogno dei soldi perché, anche in anni e periodi di estrema povertà, sono stati fatti.
È dunque inaccettabile l’affermazione secondo cui il sostegno economico possa elevare “verso l’alto il livello qualitativo”di tradizioni folcloriche plurisecolari, quali quella eugubina.
Consiglio, a tal proposito, l’assessore Rometti di andare a rileggere quanto è stato scritto, a livello istituzionale, allorquando i Ceri sono stati eletti a simbolo, emblema della Regione.
Al momento, in conclusione, la legge regionale non tutela la Festa dei Ceri, ma vi è solo la necessità di tutelare la Festa dei Ceri dalla legge regionale".
31/08/2009 16:58
Redazione