Life in Gubbio cancellata: polemico commento dell'ex assessore Menichetti

Riceviamo e inoltriamo a tutte le redazioni il commento dell’ex assessore al turismo, cultura e sport del Comune di Gubbio, Renzo Menichetti, sulla decisione dell’amministrazione eugubina di non riproporre la rassegna estiva curata da Michele Afferrante e Filippo Mauceri, con la partecipazione di Paolo Bonolis. Ecco l’intervento integrale di Menichetti. Non è certo per me una sorpresa la scelta della nuova amministrazione comunale di non confermare Life in Gubbio. Semmai la conferma di quanto sia pericoloso e dannoso l’agire politico di una giunta che, relativamente alla cultura e al turismo, ha come criterio guida tagliare tutto ciò che sia direttamente riconducibile all’assessore che “c’era prima”. Posso capire, ma di certo non condividere perché vedo distruggere la più straordinaria occasione di promozione della città, di crescita culturale e di attenzione mediatica che Life in Gubbio ha rappresentato e avrebbe potuto continuare a fare con sempre maggiore importanza. E non vorrei che la storia si ripeta: il Festival dei due mondi e Umbria Jazz insegnano. Gubbio nel passato ha perso queste due magnifiche manifestazioni per non aver creduto nel valore, anche economico, della cultura o per la paura di ospitare quei “terribili capeloni” che oggi si sono trasformati in una massa di appassionati di musica jazz che alimentano il turismo locale, senza considerare quale strumento di marketing UJ sia diventato. Oggi, nel presente di questa città, se va bene si naviga a vista con l’aggravante di aver costruito, insieme a Michele Afferrante e Filippo Mauceri, e consegnato (meglio sarebbe dire regalato) una “Luna rossa” ad amministratori che hanno ridotto il mare (di proposte) in uno stagno pieno di rospi dove non si può navigare. Che “Mascalzoni latini!!” E allora in questo clima che fa prevalere l’annientamento (come qualcuno di questi rospi chiedeva in piazza Grande nei miei confronti già dal 2007) al riconoscimento (non certo riconoscenza) è conclusione logica che Gubbio perda anche questa occasione di sviluppo perché per alcuni il senso della propria vita è altro rispetto agli interessi comuni. Liberi di farlo, ma nel caso non dovrebbero candidarsi per rappresentarli.