Luca Secondi e' il nuovo presidente del consiglio comunale di Citta' di Castello

Luca Secondi, 26 anni, imprenditore agricolo, laureando in Scienze Politiche, da ieri sera e' il nuovo presidente del consiglio comunale di Citta' di Castello. E' stato eletto in seconda votazione. La maggioranza lo ha sostenuto compatta (18 voti), mentre la Casa della Liberta' ha votato scheda bianca e i sei consiglieri dello schieramento di Franco Ciliberti non hanno partecipato al voto. "Saro' il presidente di tutti e cerchero' di portare a termine con imparzialita' e garanzia questo importante compito che la legge mi assegna - ha dichiarato Secondi nel discorso introduttivo - ringrazio i presidenti che mi hanno preceduto per il lavoro svolto e il riconfermato sindaco di Citta' di Castello". Di segno opposto gli interventi dei consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che hanno sottolineato in maniera diversa la nomina di Secondi. In particolare Franco Ciliberti a nome del suo gruppo ha criticato la mancata attribuzione della presidenza del consiglio alle opposizioni. Il capohruppo dei Ds, Roberto Perugini invece a nome della coalizione di centro-sinistra ha definito l'investitura di Luca Secondo come una "positiva novita' per la legislatura che si apre". Andrea Lignani Marchesani, infine ha criticato il merodo a "scatola chiusa" con cui e' stato proposto Secondi. Subito dopo il massimo consesso cittadino ha provveduto a nominare il vice-presidente dell'assemblea: come anticapto ieri da Trg la sceltra e' caduta su Ivano Rampi, capogruppo di Forza Italia (6 voti favorevoli, 6 bianche e 18 astenuti). Attimi di tensione quando il consiglio comunale ha provveduto alla nomina della commissione elettorale (presieduta dal sindaco) che assegna due posti alla maggioranza ed una alla minoranza. Alla fine sono risultati eletti, per la maggioranza Francesco Monini dei Ds e Franco Francoia dello Sdi. Per le minoranze Manuel Maraghelli di An l'ha spuntata per un voto su Felice Granci della Margherita. Un passaggio che ha fatto infuriare Ciliberti e gli altri consiglieri dello schieramento che hanno abbandonato l'aula gridando all'inciucio.