Marcia Pace: dai frati di Assisi una lampada di speranza

La simbolica accensione di una lampada ''come gesto di speranza'' ha caratterizzato il passaggio della Marcia della pace davanti al Sacro Convento di Assisi. La lampada e' stata consegnata dal vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, e dal padre custode del Sacro convento, Vincenzo Coli, al rappresentante di un' associazione clandestina per l' economia e lo sviluppo della Birmania, Zaw Tun. Come sostegno al popolo birmano quattro frati del Sacro Convento, guidati da padre Enzo Fortunato, hanno indossato un fazzoletto rosso, diventato il simbolo della lotta del paese asiatico, e si sono uniti alla marcia fino alla Rocca Maggiore. Il vescovo di Assisi, dopo aver letto davanti alla Basilica diSan Francesco il messaggio inviatogli dal Papa per l' occasione, ha sottolineato che ''la pace e' un impegno che nasce dal cuore e non si realizza se ciascuno non parte da se stesso. Ha tante vie di realizzazione - ha detto ancora - che sono tutte importanti ma che devono essere anche supportate da un' apertura al dono di Dio e ad un impegno personale di solidarieta' effettiva. In questo anno - ha proseguito il vescovo - siamo ben lieti di poterci unire anche al ricordo del 60/o anniversario della dichiarazione dei diritti umani dell' Onu. La Chiesa ha sempre dato una particolare importanza alla riflessione sui diritti umani. Certamente - ha detto ancora mons. Sorrentino - non si costruisce la pace se non poggiandola sul rispetto dei diritti dell' uomo. Che il Signore, qui anche con l' intercessione del 'Poverello di Assisi' - ha concluso - faccia dono a queste nazioni di una vera pace nel rispetto dei diritti umani per tutti''