Avrebbero tentato di organizzare matrimoni combinati per le loro figlie, i genitori di due ragazze che sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l'udienza preliminare di Perugia. Si tratta di una coppia di origine serba, di 41 e 44 anni, residente in provincia di Perugia. I due sono accusati dalla Procura del capoluogo umbro di aver preteso che le loro figlie si sposassero con due ragazzi mai visti prima, un kosovaro che vive in Germania e un serbo-bosniaco che abita a Boston, negli Usa. Lo scrivono oggi giornali e media locali. In relazione alla figlia più giovane, all'epoca dei fatti ancora minorenne, il pm contesta ai genitori indagati anche il fatto di essersi "approfittati delle condizioni di inferiorità fisica e psichica" e di aver "abusato delle relazioni familiari". Per la figlia maggiore, con i fatti risalenti al 2021, i genitori vengono ritenuti responsabili di aver fissato una riunione alla quale erano stati invitati, oltre che la figlia, anche alcuni parenti e la madre del futuro sposo, affinché quest'ultima potesse vedere la giovane e "concludere l'accordo circa il matrimonio combinato". Una volta promessa in sposa, le sarebbe stato anche proibito di uscire di casa. La ragazza era scappata di casa rifugiandosi, con l'aiuto di un'assistente sociale, in un centro antiviolenza. La stessa sorte era toccata alla sorella più piccola. I particolari erano stati descritti dalle due sorelle nel corso del recente incidente probatorio.