Mons. Sigismondi: "La misericordia rende antisismica la Chiesa"

Ieri ancora confronti a Gubbio per la 67esima Settimana liturgica nazionale: ieri il passaggio della Porta santa giubilare e la celebrazione penitenziale presieduta da mons. Sigismondi, vescovo di Foligno che, partendo dal doloroso evento sismico che ha colpito le popolazioni del centro Italia, in particolare Marche e Lazio, ha affermato che “ciò che rende antisismica la Chiesa è la misericordia”. Commentando il brano evangelico delle beatitudini, mons. Sigismondi ha esortato a perdonare gli altri perché questa è la garanzia di un pentimento sincero dei propri peccati, che apre alla misericordia di Dio: “il perdono non è un condono, ma l'espressione più alta del dono di sé”. Il passaggio della Porta santa era stato preceduto da una riflessione di don Silvano Sirboni su questo antico gesto simbolico-rituale. La giornata di oggi si era aperta con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, mons. Sorrentino, ed era proseguita con le sintesi dei gruppi di lavoro che si erano confrontati nel pomeriggio di ieri sull'interrogativo “Quale misericordia e quali riconciliazioni più urgenti oggi”, declinato in quattro “aree”: nella famiglia, nella comunità parrocchiale, con la vita e con il mondo, con le confessioni cristiane e con le altre religioni. Al termine delle sintesi dei gruppi, mons. Brambilla, vescovo di Novara, ha tenuto una relazione sul sacramento della Riconciliazione e del suo rapporto con il sacramento dell'Eucaristia. La Settimana liturgica si concluderà domani con la celebrazione eucaristica presieduta in Cattedrale dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli e con la relazione di Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, dal tema: “Riconciliati per riconciliare: la misericordia al tempo di papa Francesco”.