Nocera Umbra. Assalto in villa, arrestato il commando di banditi

La scena sarebbe potuta tranquillamente uscire dal cilindro creativo di Monicelli. E in effetti il colpo perpetrato mercolediì sera, intorno alle diciotto, da un commando di banditi che ha assaltato una villa a Nocera Scalo, trovando perfino il tempo di innalzare i calici in uno spensierato brindisi, ricorda con straordinaria coincidenza di particolari “I soliti ignoti” o perlomeno un remake della indimenticabile pellicola. Solo che, in questo caso, la finzione cinematografica c’entra ben poco. Tutto, compreso l’arresto e la traduzione in carcere, è stato drammaticamente vero. Ad allertare i carabinieri della stazione di Nocera Umbra lo stesso proprietario di casa che a sua volta era stato avvertito da un vicino della presenza di ignoti nella sua abitazione di Nocera Scalo, una villetta utilizzata dal folignate per trascorrere il week-end. Era stato allora, intorno alle diciotto e quindici, che i carabinieri si erano precipitati sul posto e, trovando la porta d’ingresso aperta dopo essere stata forzata con un cacciavite, avevano supposto che i banditi si trovassero ancora all’interno dell’abitazione. Una intuizione confermata prima dalle voci provenienti dalla cucina e poi dalla scena che si è parata loro davanti. I cinque, tre di Modena e due di Petrignano d’Assisi (tra loro anche una donna quarantenne, la compagna del presunto capo della banda), dopo aver prelevato alcuni oggetti di valore (una tv e un decoder, oltre a preziosi per un valore di 5.000 euro), stavano sorseggiando del vino trovato all’interno della villetta. All’irruzione dei carabinieri, che hanno spianato loro contro le rivoltelle, i banditi si sono buttati a terra, non opponendo alcuna resistenza. I militari della stazione di Nocera Umbra hanno dunque chiamato due pattuglie di rinforzo, rispettivamente da Gubbio e Gualdo Tadino, che nel giro di un quarto d’ora sono giunte sul luogo. Impossibile la via di fuga, visto che tutte le finestre dell’abitazione erano protette da inferriate. Per tutti e cinque sono scattate le manette con l’accusa di furto aggravato in concorso. Comparsi ieri mattina di fronte al giudice monocratico del tribunale di Foligno, dottoressa Lucia Innocenzi, per sottoporsi a processo con rito direttissimo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il magistrato, alla presenza del pubblico ministero Francesco Fiorelli, ha convalidato l’arresto e disposto la misura della custodia cautelare in carcere. Il difensore dei cinque, l’avvocato Giuseppe Gasparri, nel corso dell’udienza ha chiesto i termini a difesa e il processo è stato rinviato al 7 maggio.