E’ comparso questa mattina di fronte al Tribunale della Libertà di Perugia Luigi Battista, il reo confesso dell’omicidio di Furio Brancaleoni. L’avvocato difensore aveva presentato il ricorso per richiedere in prima battuta la remissione in libertà e in subordine gli arresti domiciliari presso il proprio paese di provenienza, Delianuova, nel reggino. Di fronte al presidente del tribunale, Giancarlo Massei, giudici a latere Beatrice Cristiani e Simonetta Liscio, erano presenti all’udienza il pm Giuseppe Petrazzini, l’avvocato difensore Ubaldo Minelli e lo stesso Battista. E’ stata un’udienza molto dibattuta. Alla base della richiesta della difesa c’è la confutazione delle motivazioni sostenute da pm e gip: non sussisterebbe insomma alcun pericolo di fuga, viste le condizioni fisiche del Battista, così come non ci sarebbe possibilità di inquinamento delle prove, in quanto – sostiene la difesa – sono stati già sentiti tutti i testimoni oculari e sono state verbalizzate le dichiarazioni. A proposito del rischio di reiterazione del reato, la tesi difensiva è che i problemi del Battista erano limitati al suo rapporto con la vittima
Da qui dunque la richiesta per il Battista di libertà o di arresti domiciliari: la scelta di Delianuova secondo la difesa eviterebbe l’imbarazzo e il clamore di arresti domiciliari concessi a Gubbio. Secondo i termini di legge, il collegio dovrebbe depositare la sentenza prima del primo maggio.