Omicidio Meredith: nessuna traccia di sangue a casa Sollecito

Il luminol esclude la presenza di tracce di sangue nella casa di Raffaele Sollecito, almeno in maniera evidente, ma le analisi non si fermano. C' e' infatti attesa per i risultati degli accertamenti in corso nei laboratori della polizia scientifica, a Roma, sul coltello e sulle scarpe sequestrate al giovane, ma anche nel pub di Patrick Lumumba Diya. Intanto i difensori dei tre indagati si preparano a presentare i ricorsi al tribunale del riesame contro il provvedimento di convalida dei fermi. Nell'appartamento occupato dallo studente pugliese e' rimasta fino alle 2 della notte scorsa una squadra dell'Ert, Esperti ricerca tracce. Un sopralluogo che ha dato esito negativo secondo i difensori di Sollecito, gli avvocati Luca Maori e Marco Brusco. Dall'appartamento la scientifica ha portato via una spugnetta e un fazzoletto di carta sporco di sangue. L'avvocato Brusco ha tuttavia sottolineato che il suo assistito soffre di epistassi e quindi proprio a questo disturbo potrebbero essere ricondotte le tracce ematiche. Oggi sono cominciati presso il servizio di polizia scientifica gli accertamenti per evidenziare impronte digitali latenti su 29 reperti sequestrati nell'abitazione dove e' avvenuto l'omicidio di Meredith Kercher. L'attenzione e' comunque puntata sugli esami in corso nella capitale che dovranno dire se c' e' sangue su un coltello e sulle scarpe sequestrate a Sollecito. Elementi determinanti per confermare o smentire la ricostruzione accusatoria che ha collocato il giovane nella camera dove Meredith e' stata uccisa e individuato nel suo serramanico la possibile arma del delitto. Lo studente pugliese continua pero' a negare qualsiasi responsabilita' di quanto successo. Con i suoi difensori ha ribadito di essere rimasto quella notte nella sua casa. Anche se si e' ancora detto confuso su cosa sia successo esattamente. In particolare sulla presenza della sua fidanzata Amanda Knox e sugli orari ai quali questa sarebbe uscita dall'abitazione. ''L'amavo ma poi e' stata la mia rovina'' ha ripetuto Sollecito parlando di Amanda. Punti fermi sulla notte di Sollecito potrebbero arrivare dall'esame del suo computer. Questa mattina sara' esaminato dalla polizia postale impegnata anche a verificare le connessioni a Internet della sua linea telefonica. Lo studente ha infatti detto agli investigatori di essere rimasto a lungo al pc la notte del delitto. Intanto i difensori della Knox non parlano in attesa di presentare forse gia' domani ricorso al tribunale del riesame. ''Abbiamo scelto di non fare commenti - ha detto l'avvocato Luciano Ghirga - ne' sulle indagini in corso ne' sul contenuto dei nostri colloqui in carcere con Amanda'. Nella serata di ieri sono stati svolti poi gli accertamenti nel pub di Lumumba