"Ho visto un ragazzo che si aggrappava alla recinzione di casa e mi ha detto 'signora aiutami, chiama un'ambulanza. Mi hanno accoltellato'": ricostruisce così i primi soccorsi al giovane ucciso in strada a Spoleto, Maria Rita, la donna che abita nella casa nei pressi della quale è avvenuto il ferimento mortale. "Erano le nove meno cinque ed ero in cucina a caricare la lavastoviglie con la finestra spalancata" racconta alle diverse agenzie di stampa. La donna spiega di essere subito uscita di casa con un familiare e di avere cercato di aiutare il giovane in attesa del 118. "Lo hanno portato via e nel frattempo sono arrivati anche i carabinieri" aggiunge. La signora ha quindi spiegato di avere già riferito tutto agli investigatori e che lo stesso ha fatto il fratello. L'omicidio risale alle notte fra sabato e domenica quando, secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Spoleto coordinate sul campo dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto, guidata dal Procuratore Claudio Cicchella, al culmine di un litigio avvenuto sotto la propria abitazione per futili motivi, avrebbe colpito al torace, con un coltello da cucina, un 28enne italiano, residente a Spoleto, con dei precedenti. Il giovane, inizialmente soccorso da un passante e poi trasportato da personale sanitario del 118 all'ospedale, è successivamente deceduto a causa delle gravi lesioni riportate. I militari hanno così arrestato un 42enne di origini albanesi, gravato da precedenti di polizia, ritenuto responsabile di omicidio. L’uomo, già noto, era sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata. Il 42enne, all’esito dell’acquisizione di gravi, univoci e concordanti elementi indiziari, è stato dichiarato in stato di arresto per il reato di omicidio e, al termine delle formalità di rito sarà portato in carcere.