Mancano poche ore alla conclusione del politicissimo caso Barchetta e l’ultimo passaggio prima dell’ardua sentenza è rappresentato da una lettera aperta inviata in queste ore al sindaco Goracci da Palmira Barchetta. La vice Sindaco e assessore alla Cultura fa sapere che non ha in animo di dimettersi, nonostante la lettera di sfiducia dei tre consiglieri comunali del suo partito, i Verdi per Gubbio, non lascino al sindaco Goracci ampi margini di manovra. Spetterà infatti al primo cittadino dipanare una matassa che vede la spaccatura del partito ambientalista - parte della maggioranza in consiglio comunale - sulla candidatura della Barchetta alle elezioni regionali a conclusione di febbrili consultazioni interne. Una dinamica tutta politica di difficile comprensione per il cittadino normale, che anche la vice sindaco nella lettera aperta a Goracci confessa di non capire bene: “E’ una situazione paradossale - dice la Barchetta - mossa semplicemente dal puntiglio di chi si è sentito leso nella Sua Maestà”. E il riferimento è ai compagni di partito che l’hanno sfiduciata: Panfili, Scavizzi e Minelli. Una questione dunque tutta interna ai Verdi per Gubbio ed estranea ai vertici nazionali del partito, che hanno invece caldeggiato e ottenuto la candidatura della professoressa Barchetta alle prossime regionali. La parola ora spetta al sindaco, alle prese con il primo rimpasto della giunta in 4 anni, a parte l’aggiunta del settimo assessorato nel marzo del 2003: lavori pubblici e manutenzione a Marino Cernicchi. Le vie da percorrere ora non sono molte: il sindaco potrebbe decidere di confermare la scelta fatta all’indomani del 27 maggio 2001 e riconoscere valida la carica dell’assessore e vicesindaco. Una scelta che significherebbe salvare una poltrona in giunta, minando però fortemente la compattezza della maggioranza. L’alternativa, forse la più probabile, potrebbe essere la revoca da parte di Goracci delle deleghe conferite nel 2001 all’allora consigliere comunale Barchetta, eletta con 45 voti – e poi dimessasi da consigliere comunale una volta entrata in giunta. “Non so quello che tu deciderai di fare - scrive la Barchetta nella lettera al Sindaco - e quali misure prenderai nei miei confronti. Sappi comunque che non verrà mai meno il rispetto per la tua scelta “forzata", e non verrà mai meno l’affetto che è scaturito comunque, e nonostante tutto, da una relazione umana e politica di ormai quattro anni di intenso lavoro amministrativo”.