Una normalità che lo ha fatto essere "un ragazzo del nostro tempo" e ora, dopo la canonizzazione, anche un "Santo dei giovani e apostolo dei miracoli eucaristici". Con queste parole il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha ricordato ad Assisi la figura di San Carlo Acutis, "l'influencer di Dio che attrae tanti sulla via del bene ed esempio di bellezza e volontà". Presiedendo la celebrazione eucaristica in occasione della prima memoria liturgica di San Carlo, nella ricorrenza della sua morte avvenuta il 12 ottobre 2006 e quest'anno in coincidenza pure con la Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità, il cardinale Parolin ha ricordato che "Carlo è la nuova perla di questa città di Santi e dono per la Chiesa che sta in mezzo ai giovani". In una gremita chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione, i fedeli hanno iniziato ad arrivare, da tutta Italia e non solo, fin dalle prime ore della mattina. I più fortunati hanno così potuto seguire la celebrazione dall'interno, mentre gli altri lo hanno potuto fare con un maxi schermo posizionato nel chiostro adiacente la chiesa. E con un invito alla "gioia", commentando la lettura del Vangelo, il segretario di Stato della Santa Sede ha iniziato la sua omelia, dopo aver salutato i genitori di Carlo Acutis in prima fila. "Tutto l'annuncio del Vangelo è in funzione della gioia - ha dichiarato Parolin - e Carlo parla di Gesù con il suo volto solare, radioso e sorridente. Se Gesù è nostro salvatore allora come non gioire". Ma la vita, per il cardinale Parolin, "è anche sofferenza, basta ricordare le guerre in corso con tanto spargimento di sangue". "Allora ricordiamo pure che il Vangelo dice, gioire con chi gioisce e piangere con chi piange" ha poi aggiunto. La santa messa è stata concelebrata dal vescovo delle diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino.