Permessi invalidi, la carica dei ‘furbetti’

E’ un’autentica babele. I permessi per invalidi che consentono di parcheggiare in tutti gli spazi loro riservati o qualora non sufficienti anche nelle aree di sosta a pagamento sono diventati l’oggetto del desiderio del popolo degli automobilisti folignati che pur di poter esibire sul parabrezza il contrassegno che dà diritto alla libera circolazione sono disposti a sfidare norme e regolamenti. Tanto che in un mese la Polizia Municipale di Foligno ha rilevato ben sessanta infrazioni relative al non corretto utilizzo del permesso. In sessanta casi, dunque, il contrassegno color arancio su cui compare la figura stilizzata di una sedia a rotelle veniva utilizzato indebitamente. Tra le violazioni più diffuse il prestito si piazza sicuramente ai primi posti. Utilizzato come una specie di pass, il permesso invalidi finisce difatti nelle tasche non degli intestatari o dei loro accompagnatori ma più spesso in quelle di congiunti e consanguinei che lo utilizzano per andare in palestra o a fare la spesa. Ma non è tutto. Una larga fetta di automobilisti spregiudicati, di quelli che non si accontentano di averlo in prestito, il permesso lo clonano senza problemi. Sulle modalità non c’è che l’imbarazzo della scelta. Succede così che i vigili si ritrovino tra le mani copie, spesso grossolane, dei tanto sospirati contrassegni. A farla da padrone è lo scanner che permette fotocopie verosimili all’originale. Ma c’è anche chi si accontenta di molto meno, pensando comunque di farla franca. Qualcuno più spregiudicato sacrifica invece la verosimiglianza alla praticità: ecco allora che compaiono i permessi formato mignon, opportunamente miniaturizzati cosi da poter essere agevolmente infilati in tasca o in borsetta. Un’autentica giungla. Perché, nel più autentico spirito italico, eludere la legge, tra spintarelle e aiutini, è una specie i sport nazionale. Con buona pace del legislatore e di chi la legge è chiamato ad applicare.