Erano diretti anche in Umbria, esattamente nella provincia di Perugia insieme a Viterbo, parte dei 900 chili di pesce di dubbia provenienza sequestrati dalla Guardia di Finanza di Chioggia, in Veneto, bloccati lungo la strada Romea.
Il pesce, principalmente del tipo “persico” e “lavarello”, proveniva dall'area del Garda ed era privo di etichettatura come invece previsto dalla norma.
Secondo i riscontri dei finanzieri, il materiale era diretto a ristoranti delle province di Perugia e Viterbo.